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Cresce la spesa, ma si riducono le opportunità nei piccoli bandi e diminuiscono le gare aggiudicate. Il mercato dei lavori pubblici in Sardegna continua ad andare a doppia velocità dopo i primi tentativi di ripresa registrati nel primo semestre 2017.

“Il primo dato che caratterizza l’andamento degli appalti in Sardegna nell’ultimo periodo – ha sottolineato la Cna – è infatti l’incertezza: nel corso della prima parte dell’estate il livello della spesa mandata in gara si era attestata in media su quasi 120 milioni, ma il trend è stato di progressivo ridimensionamento, fino ai minimi di settembre, quando il valore delle gare promosse è stato di appena 17 milioni”. Nello stesso periodo la dinamica del numero delle gare è stata diversa: in crescita fino a luglio, quando ha raggiunto il picco di 94 interventi, è sceso ad agosto per iniziare una nuova espansione nell’ultimo mese concluso (68 gare).

Il risultato complessivo “di questo trend instabile è un mercato quantificato in 563 gare e 442 milioni di spesa, quantità che rappresentano una contrazione del numero di opportunità rispetto ai primi nove mesi del 2016 (-21%)”, a fronte di una crescita della spesa complessiva mandata in gara (+31,5%).

“Il mercato è ancora debole e concentrato in poche opportunità in capo a pochi soggetti – dicono Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni – Siamo di fronte a un sistema bloccato, incapace di spendere, e registriamo una continua diminuzione dei bandi a misura del sistema produttivo locale. Pensiamo al contributo quasi irrilevante offerto dal piano infrastrutture regionale di cui riusciamo a spendere su base annua meno di un terzo dei 150 milioni di euro disponibili. Il recupero in termini di spesa è tutto in capo ai grandi committenti. L’Anas ha promosso tre delle quattro gare di importo superiore a 15 milioni pubblicate in nove mesi”.