Tanti sindaci sono pronti a dare addosso all’arst quando qualcosa non va, ma sono i primi a non far nulla per migliorare il servizio e la sicurezza dei passeggeri.
In tantissimi comuni non spendono manco i pochi euro per tracciare il riquadro giallo sull’asfalto ed istallare il palo affinché l’ARST possa apporre il segnale di fermata e la tabella con gli orari di passaggio dei bus, quindi anche dove ci sono i marciapiedi i bus non possono affiancarsi ad essi perché ci sono auto in sosta – a quel punto perfettamente regolare – e i bus sono costretti a fermarsi in mezzo alla strada o in punti dove l’autista non ha visibilità, con enormi pericoli per chi sale e l’impossibilità per chi si muove in carrozzina ed salire o scendere dal bus.

Per i turisti gli utenti occasionali invece, non essendoci nessuna indicazione, è impossibile capire dove si prende il bus.
Enormi problemi di sicurezza ci sono anche in tante fermate a sulle strade extraurbane dove manca persino un golfo di fermata che permetta al bus fermarsi fuori dal flusso del traffico.

A Cagliari il comune nel rifare la segnaletica in alcune fermate dove fermano anche gli autosnodati ha colto l’occasione per tracciare gli stalli lunghi 18 metri anziché 12, a Settimo San Pietro la Polizia Locale ha coinvolto l’ARST e l’UTP nello studio della viabilità e dei nuovi percorsi per i pullman; in altri comuni invece le situazioni di pericolo – sopratutto quando per eliminarle è necessario sacrificare qualche parcheggio – non sono state mai affrontate perché tanto l’ARST continua a fermarsi.

In altri comuni ancora vengono realizzate opere ex-novo senza considerare i mezzi pubblici che le utilizzeranno: rotatorie dove non girano neanche i pullman, strade con golfi di fermata troppo piccoli e col marciapiede alto 15 cm che non consente la salita autonoma i disabili, come quelli realizzati l’anno scorso a Su Planu davanti all’Ospedale Brotzu dove gli autosnodati non riescono ad accostare con tutte le porte al marciapiede o se accostano almeno con quella centrale restano con la coda in mezzo alla corsia di marcia o addirittura realizzano strade extraurbane prive di golfi di fermata, come la ex-SS131 a Sestu. I lavori a Sestu sono ancora in corso, sarebbe opportuno che il Comune ci metta mano e realizzi i golfi.

È il caso che Regione stanzi dei fondi per la realizzazione di fermate a norma sulle strade extraurbane e la Motorizzazione Civile dica basta e sospenda le fermate non a norma costringendo i Comuni ad assumersi le proprie responsabilità.

 

Michele Vacca
Referente sud Sardegna UTP associazione Utenti del Trasporto Pubblico