Negli ultimi 30 giorni in Sardegna si sono verificati 7 casi di meningite, l’ultimo ieri a Tempio Pausania sui un paziente gallurese di 43 anni. Il primo caso ha colpito una studentessa di Cagliari che il 22 dicembre aveva partecipato a una festa in discoteca e poi era stata ricoverata per la meningite nel reparto Malattie Infettive del S.S.Trinità di Cagliari.

In Sardegna poi sono stati registrati altri due casi a Nuoro: i due, un disabile di 50 anni e la sua badante originaria della Romania, di 43 anni, sono stati ricoverati d’urgenza nel reparto Malattie Infettive dell’ospedale S. Francesco di Nuoro. Il primo è arrivato all’ospedale San Francesco il giorno di Capodanno, poi è toccato alla badante che ha avuto la stessa diagnosi: meningite batterica da meningococco B. Il quarto caso ha colpito un giovane di 19 anni di Tortolì deceduto due giorni dopo nell’ospedale di Lanusei. Alcuni giorni dopo si è verificato il caso di un 50enne di Olbia, che ha accusato i sintomi riferibili alla malattia ed stato ricoverato nel reparto Infettivi di Olbia e poi trasferito a Nuoro. La sua meningite era di un tipo meno contagioso, e il paziente non è mai stato in pericolo di vita. Il sesto caso di meningite in Sardegna dal 22 dicembre scorso ha colpito, il 9 gennaio scorso, un ventenne della provincia di Cagliari, che accusava mal di testa e febbre altissima, è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale SS Trinità di Cagliari con infezione da meningococco B. Immediatamente sono scattate le procedure di profilassi per familiari e persone che ne sono venute a contatto.Il giovane non è in pericolo di vita.

Il settimo caso ha colpito un nuorese con attività lavoratoriva in Gallura, ricoverato all’ospedale di Tempio e da oggi trasferito al San Francesco di Nuoro nel reparto di Malattie infettive. Le analisi hanno confermato che si tratta di una infezione da pneumococco, responsabile di polmoniti e otiti e meno aggressiva di quella provocata da meningococco.

In Sardegna si contano ogni anno circa 10 casi di meningite. Contro la meningite, l’unica prevenzione primaria possibile e’ il vaccino. Nel 2013 è statoautorizzato un vaccino anche contro il meningococco B, che si aggiunge ai gruppi A,C, W135 e Y. Una buona diffusione del vaccino induce tra l’altro la cosiddetta immunità di gruppo, protegge cioè tutta la popolazione, perché riduce la circolazione del batterio. La prevenzione secondaria, invece, si attua con la profilassi che consiste nella somministrazione di antibiotici ai familiari e alle persone entrate a contatto con chi è stato contagiato. La prima fascia di popolazione da proteggere con la vaccinazione, è quella dei bambini entro il primo anno di vita, perché sono quelli a maggior suscettibilità. L’altro gruppo di eta’ che dovrebbe essere vaccinato è quello degli adolescenti, che rappresenta il principale serbatoio dell’infezione.

Questa malattia infettiva causa l’infiammazione delle meningi e può essere causata da batteri, virus o altri microrganismi. I sintomi sono la febbre, la nausea, convulsioni e rigidità nucale. Il trattamento usuale per la meningite è la somministrazione di farmaci antibiotici e, talvolta, antivirali. Una meningite batterica non trattata prontamente può essere letale, o può portare a gravi conseguenze permanenti, come sordità, epilessia e deficit mentali. Alcune forme di meningite, come quelle causate da meningococchi (meningite di tipo B) possono essere prevenute con le apposite vaccinazioni.

I Paguri della IV R Assemini (Marco Cassaro, Piras Gianmarco, Andrea Pregio, Samuele Mameli)

Istituto di Istruzione Superiore
Michele Giua – 
Cagliari