La Commissione tecnica Via/Vas ha espresso il proprio parere ambientale, pubblicato lo scorso 12 dicembre 2017, nell’ambito della procedura di valutazione ambientale strategica relativa al Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.

L’organismo esprime più volte, nell’allegato al documento di 183 pagine, “la totale contrarietà all’individuazione della Sardegna quale sito per l’ubicazione del deposito nazionale per le ragioni ambientali, naturalistiche, economiche, sociali, costituzionali e statutarie”.

Il parere, che non è vincolante, servirà al proponente – il ministero dell’Ambiente – e all’autorità “procedente” – il Mise – che stanno mettendo definendo la Carta e il Progetto preliminare per individuare il deposito unico per le scorie nucleari in Italia. La Commissione, rispetto alle osservazioni fatte da istituzioni e associazioni della Sardegna dove il tema ha causato diverse polemiche e scontri politici, ritiene “inutile creare un’ulteriore società (Sogin) per la raccolta e stoccaggio dei rifiuti nucleari” e osserva che “la soluzione del deposito unico in un’area da individuare a livello nazionale non sembra possa essere considerata la più razionale”.

Riguardo l’Isola l’organismo ricorda che la “contrarietà del popolo sardo” espressa con referendum, regionale il 15 e 16 maggio 2011 sulla presenza di centrali e depositi scorie e ritiene che la Sardegna “non abbia infrastrutture stradali e ferroviarie, ma anche porti, adatti al trasporto di merci pericolose”.”Bene – commenta il gruppo di intervento giuridico – I prossimi tempi, sicuramente dopo le elezioni politiche, saranno molto importanti per le decisioni definitive”.