Notizie Cagliari Torri e palazzi: nuove costruzioni a Pirri. Ecco il maxi progetto

Torri e palazzi: nuove costruzioni a Pirri. Ecco il maxi progetto

Torna d’attualità a Cagliari un progetto vecchio di 34 anni che prevede nuovi palazzi a Pirri: sei torri alte venti metri ciascuna e capaci di ospitare quasi 800 abitanti. Ma l’assessorato all’Urbanistica frena: esigenze mutate e impattante

Uno degli edifici - elaborazione grafica

Sei torri, due palazzine, parcheggi, una nuova strada, verde pubblico. Quasi un nuovo mini quartiere. A Pirri, in grado di ospitare 759 abitanti. Sarebbe il più piccolo a Cagliari dopo il quartiere Europeo che ne conta poco meno di 840. Tutto in 50mila metri quadrati a ridosso di Monreale, in quel grande campo incolto, un tempo fattoria, conosciuta da chi abita nella zona come “su campu de tziu Ambu”.

La situazione attuale

Il progetto riemerge dal 1984 anno in cui viene adottato un piano attuativo per costruire tra via Montecassino, via Su Planu e via Zucca. Cosa? L’idea dei proprietari, l’area è privata, è quella di costruire sei edifici isolati tra loro, a torre, da 21,45 metri d’altezza suddivisi in sei o sette piani. Altri due da 15 metri. In totale 75mila metri cubi destinati a residenze e servizi connessi con all’esterno spazi verdi e una nuova strada. Nel 1997 in Consiglio comunale arriva l’approvazione della lottizzazione alla quale però non segue la firma sulla convenzione tra privati e Comune.

Ed ecco che il piano ritorna nel 2017 quando negli uffici comunali di via Sauro, assessorato all’Urbanistica, arriva una proposta di variante che rimette in moto la pratica. Dalle carte si capisce che non cambia molto rispetto all’idea iniziale: i progettisti prevedono di creare un “polmone verde” centrale, tetti giardino sulle coperture degli edifici commerciali, l’installazione sulle terrazze di copertura di impianti micro-eolici di circa 5 metri. Il volume degli edifici però rimane uguale.  E dagli uffici del Comune, che si deve esprimere in questi giorni, lo notano. “Si tratta di un intervento non proprio in linea con lo spazio circostante dove gli edifici sono al massimo di due o tre piani” si legge nella proposta di delibera, formulata dall’assessora all’Urbanistica Francesca Ghirra, che arriverà martedì in Consiglio comunale.  Inoltre “essendo trascorsi oltre 30 anni dall’approvazione originaria” è “necessario ridefinire la pianificazione tenendo conto del mutato quadro delle esigenze da soddisfare, della differente sensibilità nell’approccio ai temi della progettazione urbana, in particolare nel rispetto dei principi e delle indicazioni derivanti dal piano paesaggistico regionale del 2006”. Nel documento si parla anche di “effetto barriera” dei nuovi edifici e per questo si chiede una “una diversa configurazione delle volumetrie”.

Andrea Deidda