Pubblico in lacrime e quindici minuti di applausi per Suor Angelica, al Teatro Lirico di Cagliari, sotto la guida del Maestro Donato Renzetti, e l’ interpretazione della debuttante Marta Mari, appena 25 anni, nel ruolo principale di Suor Angelica, che si toglie la vita dopo aver saputo della morte del figlio strappatole dalla nascita, protagonista dell’opera in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano.

“Sono contentissima – dice a caldo subito dopo lo spettacolo Marta – ho 25 anni quindi un debutto così importante a quest’età è già una cosa particolare, per di più con un’opera che io amo alla follia. Sono un’amante di Puccini e il mio primo debutto di carriera con un ruolo pucciniano è un’emozione grandissima. È un’opera molto molto forte dal punto di vista sia psicologico che emotivo. Se sono riuscita a far piangere il pubblico, è strano da dire, ma sono contenta, era quello che volevo”.”Le emozioni che avevo dentro – continua Marta Mari – dovevano scatenare questa cosa qua”. A scommettere su di lei il sovrintendente della Fondazione del Lirico di Cagliari, Claudio Orazi. “Ringrazio Orazi per la fiducia – dice ancora il giovane soprano, di Brescia – perché così giovane fare un ruolone così come debutto è rischioso.

Occorre buona preparazione tecnica. Si fa presto a scivolare bisogna stare a cavallo fra le due cose e non farti trascinare tanto dall’ emozione altrimenti si rischia di scivolare”. Poi un saluto alla sua Maestra, “la fantastica Daniela Dessì che non c’è più – la ricorda Marta Mari – ma porto con me tutto il bagaglio che mi ha trasmesso”.
A scommettere sul giovane soprano il sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, Claudio Orazi, che parla di “coraggio consapevole nella scelta di Marta Mari”.