Si sono dati appuntamento al centro servizi di Bauladu per la terza assemblea plenaria gli attivisti del progetto politico e sociale “Caminera Noa”, nato lo scorso 23 luglio a Santa Cristina di Paulilatino.

Presenti numerosi soggetti e realtà politiche e sociali di tutta l’isola provenienti dal mondo dell’ambientalismo, del municipalismo, del mutualismo, dell’indipendentismo, della sinistra rivoluzionaria. Tante sensibilità e prospettive certamente diverse, ma tutte concordi su alcuni principi fondamentali: sostenibilità, antirazzismo, autodeterminazione e diritto a decidere e contrasto al liberismo per uno sviluppo dell’economia e della società che apra nuove prospettive per il futuro della Sardegna e dei suoi abitanti, e che ne valorizzi la natura, la cultura e la storia.

L’assemblea, trasmessa in diretta streaming e ancora visibile sulla pagina Facebook di Caminera Noa, si è aperta con la lettura di un pensiero di Vincenzo Pillai, lo storico attivista politico e militante sindacale di Selargius recentemente scomparso. Subito dopo sono comparse diverse bandiere della resistenza curda e un’attivista ha letto un documento di solidarietà alla resistenza di Afrin, la città del Kurdistan siriano stretta sotto assedio dall’esercito turco e dalle milizie jihadiste sue alleate.

I lavori sono stati moderati dai giovani giornalisti Essia Elisabeth Sahli e Davide Pinna. Sono stati tanti gli interventi e le proposte avanzate, ed è stata spietata la lettura delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo: «Il Novecento è finito – ha sostenuto il direttore del Manifesto Sardo Roberto Loddo – e noi dobbiamo riprendere il percorso partendo da questa consapevolezza, proponendo nuove pratiche e nuovi modi di fare politica per riconquistare la fiducia delle persone, contaminandoci con i conflitti che si dimostrano capaci di fare passi avanti, come per esempio lo sciopero di genere dello scorso 8 marzo».
Le proposte di azione hanno toccato ogni nervo scoperto dell’attuale situazione politica, sociale ed economica in Sardegna: dal lavoro, con proposte per la creazione di sportelli informativi e di sostegno su diritti e buone pratiche da adottare (in particolare in vista del lavoro stagionale estivo), progetti sul lavoro di comunità e per un’agricoltura contadina, alla questione fiscale, per una gestione diretta e progressiva della fiscalità in Sardegna (seguendo l’esempio di altri modelli europei realmente adottabili come quello scozzese) che aiuti le fasce di reddito più deboli e ri-distribuisca la ricchezza. Sino al tema ineludibile del diritto alla sanità gratuita per tutti i cittadini.

In serata la discussione si è accesa sul come continuare. La sintesi è la creazione di un coordinamento di attivisti che si ritroverà il prossimo 8 aprile per dare corpo alle decisioni prese. Se l’obiettivo di Caminera Noa era l’esortazione contenuta nello slogan in lingua sarda “Cumintzemus a caminare” si può dire che sia stato raggiunto, perché la Caminera, dopo la partecipata assemblea di ieri, proseguirà tappa per tappa con gli obiettivi prefissati.