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Yuri Marcialis, assessore del Comune di Cagliari e candidato con Leu nella scorsa tornata elettorale, con una lettera ha scritto ai vertici nazionali di Centrosinistra Bersani, Grasso, Boldrini, Speranza, Laforgia, Stumpo, Rossi, Paolucci, Zoggia, D’Alema.

Vi proponiamo l’intero testo:

Car* compagn*,
prendi posizione. Assumi una posizione chiara. Parla di pace, di disarmo, di cooperazione e solidarietà internazionale, di politiche e interessi europei.
Possibile che di fronte a quella che viene definita la “terza guerra mondiale diffusa”, all’espansione del terrorismo internazionale, ai profughi in fuga dai Paesi devastati, la sinistra italiana (parlo di tutta la sinistra da LEU al PD) non abbia, letteralmente, nulla da dire? Possibile che, dopo gli esiti drammatici della guerra all’Iraq scatenata dagli USA, con il falso pretesto delle armi chimiche, dobbiamo continuare ad accodarci alla politica americana senza avere la minima consapevolezza degli interessi dell’Italia e dell’Europa oltre che del diritto internazionale?
Sentire oggi il balbettio di un qualunque esponente della sinistra sulla formazione del governo, ci sta dando la misura della drammaticità della crisi della sinistra, incapace di esprimersi sulle grandi questioni internazionali che in passato erano elemento fondante della sinistra stessa.
Occorre riaffermare con forza il principio costituzionale del “ripudio della guerra”. La migrazione incontrollata e il terrorismo hanno mostrato la capacità di scardinare gli assetti democratici europei, alimentando dovunque la crescita di forze politiche nazionaliste e razziste.
A tutto ciò noi semplicemente non abbiamo voluto guardare, ritenendo questi temi non utili a guadagnare consensi. O peggio, abbiamo fatto nostro il pensiero e la politica degli USA tesa ad imporsi come unica superpotenza mondiale.
L’Europa, cioè noi stessi, è stata incapace e soprattutto non si sente abilitata politicamente a svolgere un energico ruolo di pacificazione ai suoi confini, nel nome non solo degli alti principi che ne rappresentano l’identità, ma anche, forse soprattutto, dei suoi stessi vitali interessi.
Confidando, evidentemente, nell’ignavia europea gli Stati Uniti si stanno sempre più caratterizzando per una politica di aggressiva destabilizzazione della vasta area rappresentata dall’intero confine europeo meridionale, quasi fossimo tornati indietro ai tempi della dottrina Truman.
In tal senso, serve un’Europa meno assente e subalterna nello scenario internazionale, in particolare in quello mediorientale.
Occorre pensare e proporre un’iniziativa di pacificazione e di intensificazione delle relazioni culturali, economiche e politiche dell’intera unione nei confronti della Russia, che non dobbiamo confondere con Putin, così come non confondiamo gli Stati Uniti con Trump.
Occorre porre un freno alle politiche di riarmo sul confine euro russo per fare posto ad una moltiplicazione degli scambi culturali e commerciali; si tratta di un processo che in passato era già avviato, dunque possibile da riavviare e sviluppare.
Una simile politica in Italia riprenderebbe una grande tradizione che ha avuto i suoi campioni in Moro e Berlinguer (ma anche Andreotti e Craxi) e che ha caratterizzato l’Italia dal periodo della guerra fredda e della divisione del mondo in blocchi.
Serve una politica estera di pace, di disarmo, di cooperazione e solidarietà internazionale, di politiche e interessi europei.
Si, la pacificazione e la prosperità di Russia e Medio Oriente sono un nostro vitale interesse.
Da un punto di vista geopolitico, da quello culturale e, infine, da quello economico. Tutto ciò rappresenta l’esatto contrario di politiche sanzionatorie e autolesioniste che ci umiliano perché tutti comprendono che sono state decise in sedi lontane da noi.
Car* compagn*,
l’iniziativa cui pensiamo non può che essere il primo tema di una rinnovata sinistra europea che dovrà coniugare i suoi tradizionali valori – peraltro anch’essi da ritrovare – di eguaglianza e democrazia con un nuovo ed energico patriottismo europeo. Questo dovrà esplicitamente lasciarsi alle spalle lo sbiadito europeismo della lunga egemonia conservatrice. Esso ha portato l’Europa – prima potenza economica e primissima culturale al mondo – al rango di modesto spettatore proprio nel teatro che primo ad esso compete: quello che sta ai suoi confini e la circonda interamente.
Ti chiediamo di promuovere un tavolo, un campo, un laboratorio, un’officina, qualunque sede adatta per parlare e prendere una posizione chiara.
Una posizione che sappia ripensare ai danni determinati dalla globalizzazione ispirata ad un liberismo selvaggio – cui la sinistra è stata a lungo subalterna – che è stato alla base delle profonde disuguaglianze sociali.
Una posizione di sinistra che non potrà che essere unica per tutta la Sinistra italiana ed europea, in favore della pace, del disarmo, della cooperazione e solidarietà internazionale e degli interessi europei.

Yuri Marcialis