Foto d'archivio

La Sardegna e’ ancora sprovvista del servizio di trasporto di emergenza neonatale, “fondamentale per i bambini in pericolo di vita”. L’allarme lo lancia la Societa’ italiana di neonatologia, spiegando come l’isola sia l’unica regione finora, tra quelle carenti del servizio dopo un sondaggio fatto due anni fa, che non ha provveduto ad adeguarsi. “Esistono delibere regionali di attivazione dello Sten con sedi a Cagliari e Sassari, ma i servizi non sono ancora del tutto attivati- si legge in una nota- mancando ancora alcuni dettagli organizzativi, che non si sa ancora quando potranno essere espletati. La situazione in Sardegna si mostra quindi preoccupante rispetto alle altre regioni, perche’ oltre alle difficolta’ di trasferimento di un neonato da una provincia all’altra o da un centro all’altro, ci sono quelle dei trasporti dei neonati fuori dalla regione”.

Per le situazioni di emergenza, “viene utilizzato il trasferimento via aerea, principalmente verso Roma e Genova- ricorda la societa’-. Neonati, in imminente pericolo di vita, vengono portati dalla Sardegna agli ospedali pediatrici della penisola con dei voli militari, che forniscono apporto logistico, ma non l’attrezzatura specifica per il trasporto ed il personale medico ed infermieristico, che e’ fornita dal centro trasferente.
Gli aerei utilizzati non sono vere e proprie aereo-ambulanze, ma devono essere allestiti con quanto occorre di volta in volta”.

Quindi il richiamo alla Regione: “È necessario che le autorita’ politiche regionali e nazionali implementino prima possibile questo importantissimo servizio, che garantisce la dovuta assistenza al neonato durante il trasporto nei reparti in grado di erogare tutte le cure necessarie. Pur riconoscendo l’importante sforzo che da tempo i colleghi della Sardegna svolgono nel trasferimento di neonati verso il continente”.

Fonte: Agenzia Dire