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“Volevamo rendere la Commissione europea consapevole del fatto che per la prima volta dopo 40 anni la Sardegna sta affrontando con grandissima determinazione il problema della peste suina”, e che in particolare “negli ultimi sei mesi le cose sono davvero cambiate, noi crediamo in modo irreversibile” verso l’eradicazione dell’epidemia. Così il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, al termine di un incontro con il commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis, che, secondo il governatore, “ha riconosciuto gli sforzi dell’isola”.

L’incontro è stato voluto dalla Regione per “portare dati e numeri” e mostrare che l’impegno viene “sia dalla Giunta che dalla popolazione, che supporta sempre più la battaglia per l’eradicazione della peste suina africana, anche perché questo vuol dire far partire un’industria della suinocoltura di grandissima importanza”.

Pigliaru ha quindi invitato la Commissione sull’isola, “e mi aspetto che la visita avvenga nei prossimi mesi”, ha detto il governatore, visto che l’esecutivo si é mostrato “preoccupato, soprattutto per la diffusione che la peste sta avendo intorno alla Russia e negli stati dell’Est Europa”.

Alla riunione hanno partecipato anche il direttore generale del Ministero della Salute, Silvio Borrello, il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Alberto Laddomada, e, per la Rappresentanza permanente del Governo a Bruxelles, la coordinatrice del settore Sanità, Giuliana Del Papa, e il referente per la Sanità animale, Ghebremedhin Ghebreigzabiher.

“Insieme ai dati abbiamo illustrato il senso della sfida, gli strumenti messi in campo per combattere tanto la piaga quanto l’illegalità diffusa che è alla base del suo propagarsi – ha detto Pigliaru – così la stretta collaborazione portata avanti con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Interno, che ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso. Da parte del Commissario Andriukaitis, che ha sottolineato la preoccupazione per l’ampia diffusione che la malattia sta avendo ai confini dell’est Europa, abbiamo trovato molta attenzione per quanto stiamo facendo in Sardegna, per gli sforzi fatti, i risultati raggiunti, ma anche per il valore delle nostre azioni come buona pratica. Vogliamo essere pronti ad affrontare la svolta positiva che si potrà raggiungere presto con l’eradicazione definitiva, e stiamo mettendo ogni tassello al posto giusto per avere la Commissione al nostro fianco e per questo abbiamo chiesto la visita di una delegazione, in tempi ragionevolmente brevi, per vedere da vicino il nostro lavoro sul campo. È una partita cruciale per lo sviluppo soprattutto delle zone interne: vederci riconosciuto questo grande lavoro è importante anche perché abbiamo sempre saputo di dover ricostruire una credibilità, nel confronto istituzionale nazionale e internazionale, danneggiata da decenni di inazione. Siamo affidabili e lo stiamo dimostrando. Usciamo da questa riunione con una determinazione ancora più forte di prima – ha concluso Pigliaru – perché mentre la peste suina purtroppo si diffonde in territori lontanissimi dalla Sardegna, noi possiamo e dobbiamo liberarcene il prima possibile, per uscire definitivamente dalle aree considerate un rischio per l’intera Unione”.

“Dal punto di vista tecnico, abbiamo mostrato al Commissario Andriukaitis come, attraverso la nostra strategia, siamo riusciti ad intaccare il vero nucleo della malattia”, spiega Alberto Laddomada. “Le azioni di depopolamento, articolate secondo piani precisi per il contrasto del brado e portate avanti tenendo aperto un dialogo costante con i territori, gli allevatori e i cacciatori, sono state e sono passaggi essenziali per arrivare all’eradicazione definitiva. L’assistenza tecnica costante e il sostegno economico garantito a chi si mette in regola e sceglie la legalità fa il resto. L’obiettivo è raggiungere una produzione virtuosa – aggiunge Laddomada -, e abbiamo agito per creare, sempre di più, le condizioni”.

“Abbiamo lavorato duramente tre anni prima di poter portare all’attenzione della Commissione europea numeri tali da essere presi in considerazione e che finalmente ci fanno ben sperare”, aggiunge da Cagliari Alessandro De Martini, responsabile dell’Unita di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, che fa capo alla Presidenza della Regione. “Come ribadiamo costantemente, questa è una battaglia culturale e di legalità. Al confronto con tutti gli attori coinvolti, dalle amministrazioni locali agli allevatori regolari sino alle associazioni di categoria, abbiamo aggiunto azioni e informazioni mirate per condurre dentro le regole chi ne stava fuori. I cittadini hanno capito e sono i nostri migliori alleati: la soluzione di questo problema, che per troppo tempo è sembrata impossibile, è ora a portata di mano e significa produzione, sviluppo, benessere”.