Tre licenziamenti e cinque trasferimenti a Milano già annunciati sono alla base dello sciopero di oggi dei lavoratori dei trasporti Fedex – Tnt, oltre quaranta nelle diverse filiali a Cagliari, Sassari e Olbia, che partecipano alla mobilitazione nazionale unitaria Filt Cgil, Cisl Reti e Uil Trasporti, organizzata contro la riduzione dei costi del lavoro e la decisione di esternalizzare alcuni importanti segmenti di lavorazione in Paesi esteri come Polonia e India. In tutta Italia, tra licenziati e trasferiti sono in bilico 500 lavoratori ma il rischio è che, anche in Sardegna, si concretizzi un vero e proprio smantellamento del servizio così come regolato e organizzato finora.

Per questa ragione i lavoratori si sono dati appuntamento stamattina davanti alla sede nell’area industriale di Elmas, dove è in corso il presidio con l’obiettivo di scongiurare il piano di riorganizzazione e le procedure di mobilità avviate da Fedex – Tnt, e riportare le aziende al tavolo delle trattative, in attesa dell’incontro previsto per il 25 maggio al ministero dello Sviluppo.

“I trasferimenti annunciati sono sostanzialmente licenziamenti – ha spiegato la segretaria Filt Cagliari Massimiliana Tocco – perché è evidente che i lavoratori saranno costretti a rinunciare al lavoro per l’impossibilità di raggiungere la sede di Milano con le proprie famiglie”. Per il sindacato si tratta di un vero e proprio ricatto, anche perché l’azienda non ha voluto accettare alcuna ipotesi di riorganizzazione attraverso il telelavoro, sebbene sia percorribile proprio in virtù della tipologia del lavoro che coinvolge parte dei lavoratori addetti alla vendita, che potrebbero svolgere l’attività da qualsiasi postazione. Non a caso, infatti, la stessa azienda, pur di abbattere i costi, mira a esternalizzare alcune attività fuori dall’Italia.

L’attuale situazione deriva dall’acquisizione da parte di un colosso come Fedex della Tnt, “un’operazione – ha detto Massimiliana Tocco – che anziché ampliare e rendere più solida nel mercato l’azienda si sta si sta traducendo in un appiattimento verso il basso della qualità del lavoro, una politica da contrastare immediatamente, specialmente perché si tratta di un settore in cui le aziende, sempre più spesso, basano la loro concorrenzialità sull’elusione delle regole e in cui rischia di sfociare nell’illegalità”.

Quello di oggi è solo il primo di una serie di scioperi decise dall’assemblea unitaria dei delegati Fedex – Tnt nei giorni scorsi.