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L’Europa chiama la Sardegna per gestire l’emergenza Peste suina africana in Europa orientale. Le buone pratiche sviluppate in questi anni di lotta per l’eradicazione del virus sono richieste per risolvere il caso della Romania dove la situazione – con oltre 100 focolai localizzati in soli 15 giorni in allevamenti di piccole dimensioni – è molto preoccupante.

Già da lunedì il direttore dell’istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna, Alberto Laddomada, sarà nella provincia di Tulcea, alla foce del Danubio, dove si registrano le situazioni più critiche. Obiettivo della missione sanitaria dell’esperto sardo, supportare i servizi veterinari romeni alla luce dell’esperienza maturata, prima come responsabile della sanità animale dell’Ue e poi nell’Isola dove è stato chiamato dalla Giunta Pigliaru per guidare l’IZS e lavorare quindi all’interno dell’Unità di Progetto (UdP) per sconfiggere la malattia.

“Negli ultimi mesi, in diversi paesi dell’Europa orientale e nella Federazione russa, la Psa si sta diffondendo pericolosamente senza che si riesca a porre degli argini soprattutto fra i cinghiali – spiega Laddomada – la recente incursione della malattia dall’Ucraina verso i territori del delta del Danubio, in un contesto sociale e geografico molto particolare, è causa di forti preoccupazioni da parte delle autorità di Bucarest e Bruxelles, ma mi auguro che l’esperienza maturata soprattutto in questi ultimi anni sia utile ai colleghi romeni”.