L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus aveva segnalato (23 giugno 2018) al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e alla Capitaneria di Porto di La Maddalena l’avvenuta chiusura con mezzi meccanici della foce del Rio Surrau, sul litorale della Sciumara (Comune di Palau, SS) nella mattinata del medesimo 23 giugno 2018.

Alcuni turisti, esterrefatti, avevano contattato il GrIG e così sono stati richiesti immediatamente gli accertamenti di legge.

Ma c’è da essere ancor più esterrefatti nell’apprendere che si tratta di lavori promossi dal Comune di Palau e affidati a un ruspista per un importo di 366,00 euro (I.V.A. compresa, determinazione Settore LL.PP. Comune Palau n. 244 del 27 giugno 2018) e autorizzati con “nota della Regione Autonoma della Sardegna – Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale prot. 198 del 22.06.2018” ai sensi della normativa di salvaguardia idrogeologica (regio decreto n. 1126/1926 e s.m.i.) e con “nota della Regione Autonoma Sardegna – Servizio demanio e patrimonio e autonomie locali di Nuoro e Olbia prot. n. 27714 del 21.06.2018, con la quale si comunica che nulla osta all’intervento con mezzo meccanico” ai fini della tutela del demanio marittimo.

Perché il Comune di Palau vuol chiudere la foce del Rio Surrau?

Perché la Natura è cattiva: infatti, “a causa delle forti piogge che, in maniera eccezionale, hanno interessato il … territorio fino a metà giugno, la foce del rio Surrau non si è chiusa naturalmente come accade normalmente ogni anno” e, allora, “si rende necessario intervenire con un mezzo meccanico adeguato per risistemare l’arenile esistente mediante il semplice livellamento dell’arenile, in maniera tale da aiutare il naturale processo di chiusura della foce, già iniziato naturalmente”.

Geniale no?

La pensa radicalmente in modo diverso Sandro Demuro, professore di geomorfologia costiera dell’Università degli Studi di Cagliari e coordinatore per le attività di ricerca Oceans, l’Osservatorio coste e ambiente naturale sottomarino, specializzato sulla dinamica dei litorali situato nel faro di Punta Sardegna, proprio a Palau, che dichiara: “È un intervento tampone controproducente, inadeguato alla soluzione del problema che si presenta ogni anno. Per quanto autorizzato è sbagliato sotto il profilo ecogeomorfologico sbarrare artificialmente una foce. A maggior ragione se si utilizza la sabbia della spiaggia adiacente, destrutturandola e indebolendola per la chiusura. Bastano delle normali piogge per togliere via il tappo artificiale di sabbia e disperdere altri sedimenti preziosi in mare. Sarebbe stato sufficiente ripristinare la passerella. Per la salvaguardia del territorio e la fruizione in sicurezza dei bagnanti andrebbero evitati scompensi agli equilibri ambientali millenari. Tappare in quel modo la foce aperta del fiume è un comportamento affrettato e illogico, non risolve neanche la questione degli inquinanti. Dovrebbe essere mantenuto il corridoio ecologico naturale perché ha una precisa funzione ambientale”.

Due giorni dopo, il Rio Surrau, malvagio, s’è ripreso la foce e allora un addetto con sacchi di sabbia e carriola ha richiuso la foce. Così impara, il Rio Surrau.

Intanto, nel decantare l’acqua rilascia maleodoranti odori di liquame, segno che le amministrazioni pubbliche dovrebbero controllare ben altro piuttosto che l’impertinenza del Rio.

Lo stesso Comune sa bene che “l’ordinanza del Commissario straordinario n. 4 del 24.05.2018, con la quale è stato stabilito il divieto temporaneo di balneazione nella spiaggia La Sciumara di Palau, a seguito della comunicazione di fuori norma balneazione trasmessa dall’ARPAS in data 18.05.2018”.

Non è azzardato supporre scarichi non autorizzati a monte nel Rio Surrau.

Il litorale rientra nel demanio marittimo (artt 822 e ss. cod. civ.), è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993), mentre è permanente il divieto di accesso alle spiagge con mezzi meccanici (ordinanza balneare regionale 2018).

Ma le norme di salvaguardia ambientale e il buon senso evaporano alla Sciumara di Palau.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus