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"Evviva il capretto o l'agnello al forno o a scottadito. Cari animalisti dell'ultima ora per me siete solo ipocriti". Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord, lancia la sua invettiva contro "questa improvvisa folgorazione animalista: ci vedo solo un'ipocrisia e, peggio ancora, la ricerca di un facile consenso di voti che si riflettono poi sulla vita reale, mettendo in difficoltà interi settori solo per fare questa facile propaganda". "La Boldrini che adotta due agnellini per 'salvarli dalla macellazione', Berlusconi folgorato sulla via di Damasco che allatta gli agnellini tutta questa bontà e questa tenerezza pre pasquale non rivolta nei confronti di tutti gli animali, inclusi quelli soppressi nei laboratori delle aziende farmaceutiche o quelli scannati per farne pellicce, ma nei confronti solo di quelli carini, quelli che esprimono tenerezza, mi indigna. Non si può – afferma il senatore – essere salva-animali solo quando fa comodo: perché allora non salvare dalla macellazione anche tutti gli altri animali, magari meno carini, di cui ogni giorno ci nutriamo? Perché i polli di batteria, peraltro in molti casi allevati in maniera disumana, i tacchini, i maiali, i vitelli o anche i pesci, non devono essere salvati come gli agnelli o i capretti?". Calderoli si indigna invece "perché non ho mai sentito la Boldrini criticare le feroci modalità con cui decine di migliaia di questi animali vengono sgozzati, facendoli morire tra sofferenze atroci, nel giorno della festa islamica del sacrificio. Si sta zitti se gli islamici sgozzano i capretti facendoli morire dissanguati e poi noi non possiamo mangiare l'agnello a Pasqua? Ma per favore…". Per Caldeorli "bene ha fatto quel pastore sardo a scrivere una dura lettera alla presidente Boldrini per fargli notare come lui, allevando agnellini destinati alle nostra tavole, ha potuto far studiare i suoi figli, ricordandole che nella sola Sardegna ci sono oltre 12mila aziende pastorali". "Non so – conclude – se a Pasqua mangerò il capretto o l'agnello, ma non mi sentirò in colpa comunque, perché diversamente dovrei esserlo ogni giorno mangiando il pollo o il vitello, ma siccome non sono ipocrita deciderò liberamente se mangiarlo o meno, ringraziando quel giorno il buon Dio di poterlo fare, a differenza purtroppo di qualcuno che dovrà accontentarsi di una patata, non per scelta ma per necessità economica".