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Dopo il primo giorno di detenzione nel carcere di Massama, desidero prima di tutto ringraziare le tantissime persone che stanno manifestando in ogni modo piena solidarietà e vicinanza nei miei confronti, ma in particolare gli altri detenuti e quegli amici che hanno iniziato lo sciopero della fame in mio sostegno.

Voglio anche rassicurare sulle mie condizioni, sono sereno e determinato a proseguire nella mia battaglia politica anche dentro il carcere. All’ingresso i medici hanno controllato le mie condizioni fisiche, e ho consegnavo i referti degli esami effettuati questa settimana, dichiarando anche a loro di voler iniziare lo sciopero della fame e della sete.

Le modalità del mio arresto e i blocchi delle manifestazioni anti-militariste svolte ieri in Sa Die de sa Sardigna, dimostrano come lo Stato abbia paura della reazione della gente che non accetta l’oppressione.

Perciò dal carcere, detenuto politico belligerante, invito i sardi alla ribellione democratica, a non arrendersi mai per raggiungere la libertà della nostra terra. Io sono in carcere ma penso a tutti quei sardi che sono prigionieri per mancanza di lavoro, prigionieri perché devono vivere di sussidi, condannati ad una lenta agonia, prigionieri perché tutta la gioventù sta emigrando dalla nostra terra.

Per tutto questo e per dare dignità al nostro popolo vale la pena di essere in carcere. La Sardegna è prigioniera di questo Stato, e dei sardi che aiutano questo Stato, io invece sono in prigione per liberare la Sardegna. LA BANDIERA DEI 4 MORI E’ SEMPRE CON ME. Massama, 29 Aprile 2017. Doddore Meloni