camineras-in-rosa-la-regione-sardegna-al-100-and-deg-giro-d-and-rsquo-italia
Nel corso della conferenza stampa organizzata in occasione del centesimo Giro d'Italia da CamineRas in rosa, l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) itinerante della Regione Autonoma della Sardegna, in collaborazione con l'assessorato al Turismo, è prevista una degustazione di prodotti che rappresentano l’eccellenza dell’agroalimentare dell’isola, considerata da tutti gli studiosi la “terra della longevità” o dei “centenari”. Nella scelta dei prodotti è stato seguito un criterio di natura etica, come è accaduto, ad esempio, con la selezione dei mieli (prodotti nelle foreste sarde in modo naturale e con un marchio promosso dalla Regione Sardegna) o dei formaggi (realizzati dai detenuti di tre colonie penali sarde con l’obiettivo di guardare oltre l’espiazione della pena, creando per il futuro un’opportunità di lavoro e di inserimento nella società).
 
I PRODOTTI:
 
Pane carasau artigianale di Oliena
 
Il pane carasau è il più diffuso dei pani d'uso quotidiano della Barbagia. A parte una fiorente produzione commerciale, ancora oggi non poche donne, con l'aiuto di amiche e parenti, amano produrlo direttamente per il consumo familiare. Questa tipologia di pane è oramai diffusa anche in altre parti della Sardegna, ma la sua origine è quella della Barbagia. Si propone quello artigianale di Oliena, in provincia di Nuoro, paese ricco di storia fondato in epoca romana ai piedi del massiccio calcareo del Corrasi, sono caratterizzati da affascinanti valli e montagne, che rendono il suo territorio un monumento naturalistico.
 
Mieli di Sardegna (Gennargentu/Supramonte)
 
È soprannominato il “miele degli sportivi” e il perché è presto detto: il miele di melata, oltre a garantire un sapore meno dolce rispetto ad altri “vasetti”, è un alimento che pullula di proprietà benefiche utili alla salute degli esseri umani, con particolari benefici per chi svolge attività sportivi. Contiene una serie di sostanze importanti per l’organismo (tra cui calcio, sodio, potassio, magnesio, fosforo, ferro, sali minerali, zolfo, zinco e cobalto) e si contraddistingue per una minore presenza di zuccheri. Queste peculiarità lo rendono ottimale anche per chi sportivo non è, ma pone attenzione particolare alla linea. Si propone un miele che proviene dal centro di produzione di Villagrande Strisaili, nel cuore dell’Ogliastra, piccolo paese collocato in una delle poche “Blue Zone” presenti nel mondo, ovvero un’area demografica e/o geografica in cui le persone vivono più a lungo della media. Il concetto è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio demografico sulla longevità umana, che identifica la provincia di Nuoro, in Sardegna, come l'area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo.  Per la centesima edizione del Giro d’Italia si propongono, oltre a quello di melata, i mieli al corbezzolo e il classico millefori con l’etichetta dell'Agenzia FOrestale REgionale per lo Sviluppo del Territorio e dell'Ambiente della Sardegna (FoReSTAS). Il Progetto Miele è operativo da oltre molti anni e mira a valorizzare e sponsorizzare l'esercizio dell'apicoltura come importante risorsa economica. Un prodotto prezioso, rappresentativo della biodiversità delle foreste sarde.
 
 
Prosciutto crudo di Villagrande
 
Il “Prosciutto Villagrande” nasce dalla combinazione fortunata di molti fattori: un’attenta selezione delle razze suine di miglior pregio, la qualità nell’alimentazione, un accrescimento sano in un ambiente naturale incontaminato, respirando l’aria salubre e fresca del Gennargentu. Le migliori cosce di suino sardo, di pezzatura superiore vengono lavorate secondo le antiche ricette della tradizione di Villagrande e dopo una lenta stagionatura di ben 14 mesi con controlli costanti a garanzia della qualità ci regalano la tenera bontà, il profumo, la consistenza di un vero prosciutto sardo di qualità. Gustare il Prosciutto Sardo di Villagrande vuol dire seguire un’alimentazione sana e nutriente, con molte proteine nobili e pochi grassi, la sua bontà si sposa con tutti i più tipici formaggi pecorini sardi e con il tradizionale pane “Carasau”, come usavano gli antichi pastori sardi.  Come detto, l'Ogliastra è stata identificata come l'area con la più alta concentrazione di centenari maschi. I centri con un elevato numero di centenari inseriti nella zona blu sono, oltre Villagrande Strisaili, Arzana, Talana, Baunei, Urzulei, mentre sono in fase di inserimento Ulassai e Perdasdefogu. Nella Provincia di Nuoro i centri identificati nella zona blu sono Tiana, Ovodda, Ollolai, Gavoi, Fonni, Mamoiada, Orgosolo, Oliena, tutti facenti parte della Barbagia di Ollolai.
 
 
 
Selezione di pecorini prodotti dai detenuti del progetto Galeghiotto
(Colonie penali di Isili, Is Arenas e Mamone)
 
La Sardegna è da sempre considerata simbolo della civiltà pastorale; l’allevamento caprino e ovino rappresenta l’attività economica più importante. Tra i più pregiati troviamo il pecorino sardo, formaggio D.O.C. prodotto esclusivamente in Sardegna. Per il 100° Giro d’Italia si propone una selezione di formaggi prodotti all’interno delle tre Case di Reclusione, meglio conosciute come colonie penali, di Isili, IsArenas e Mamone grazie al lavoro dei detenuti che, seguiti dai Capi d’arte (Addetti agli allevamenti e casari) e da operatori dell’Amministrazione penitenziaria (tecnici agrari e polizia penitenziaria), sono protagonisti dell’intero processo produttivo. I detenuti infatti, oltre che seguire le greggi, partecipano a specifici corsi di formazione all’interno dei caseifici presenti in tutte e tre le Colonie, riuscendo così ad acquisire competenze tecniche che successivamente potranno spendere all’esterno del carcere. I formaggi sono in prevalenza prodotti da latte di pecora mentre una piccola quantità è prodotta con latte di pecora e capra. Si tratta dunque in prevalenza di un pecorino semi-stagionato e in piccola parte stagionato (dai 3 ai 9/10 mesi) Il formaggio, venduto in forme o a spicchi, è regolarmente etichettato e quello di ciascuna Colonia si differenzia per il nome che prende da una specifica zona della Colonia stessa: il pecorino della CR di Is Arenas si chiama “Conca Verde”, quello della C.R. di Isili “Turbino” e quello della C.R. di Mamone “S’Alcra”. Gli ingredienti del formaggio sono: latte ovino, sale e caglio. Parte della produzione è inoltre trasformata, presso la TO.S. Form srl di Macomer, in formaggio fuso aromatizzato ai diversi sapori (peperoncino, olive, tartufo etc..).  Per il Giro d’Italia si propone anche una ricotta salata.
 
 
Vini di Sardegna: Cannonau (Orgosolo), Carignano (Sulcis), Vermentino (Mogoro) e Vernaccia (Oristano)
 
In Sardegna il vigneto è parte integrante del paesaggio, presente quasi ovunque, dalle pianure più fertili vicino al mare sino all’alta collina e alle zone più interne. Un ruolo importante, quello della vitivinicoltura, in una regione dove la particolare conformazione orogenetica e territoriale consente produzioni enologiche di elevata qualità che in alcune aree raggiunge spesso l’eccellenza. In occasione del 100° Giro d’Italia, CamineRAS in rosa propone una selezione di vini biologici: il Cannonau di Orgosolo, un Carignano del Sulcis, un Vermentino di Mogoro e una Vernaccia di Oristano. Il Cannonau è il vino rosso che, forse più d'ogni altro, richiama immediatamente alla memoria la Sardegna, le sue antiche tradizioni e la sua accogliente ospitalità. La coltivazione del vitigno è diffusa in tutta l'isola, ma trova il suo ambiente d'elezione nelle zone più interne. In occasione del Giro viene presentata un’etichetta di Orgosolo, suggestivo paese a pochi chilometri da Nuoro, una delle mete della Sardegna più visitate dai turisti stranieri anche grazie ai murales che raccontano la storia, anche drammatica, di questo centro. L’altro vino rosso è il Carignano, la cui produzione è quasi tutta concentrata nel Sulcis, area compresa fra le ultime propaggini montane della Sardegna sud-occidentale e il mare. Probabilmente furono i Fenici, fondatori dell'antica Solci nell'isola di Sant'Antioco, ad introdurre questo vitigno in Sardegna. Riconosciuto nel 1977 come vino a Denominazione di Origine Controllata, viene commercializzato sotto il nome di Carignano del Sulcis. Dalla cantina di Mogoro arriva invece il Vermentino: la Sardegna è certamente terra d’elezione per questo vitigno che, insieme al Cannonau rappresenta l’espressione più tipica della produzione enologica regionale. Infine, in accompagnamento con i dolci secchi, si propone la degustazione della Vernaccia, un superbo vino, orgoglio dell’enologia sarda, che deve la sua particolarità a una maturazione ossidativa di almeno 3-4 anni in botti scolme, di rovere o castagno. Oltre alla DOC Vernaccia di Oristano, prima Denominazione riconosciuta in Sardegna nel 1971, da questo tipico vitigno si ottiene anche un vino bianco giovane che viene commercializzato come IGT “Valle del Tirso”. 
 
 
Dolci tipici alle mandorle
 
La tradizione gastronomica sarda è semplice e austera, ha gusti, sapori e odori il più delle volte inconsueti per chi viene d'oltremare, come insoliti sono i nomi delle pietanze. Su coccoi, cozzula, carasau, chibarzu, civraxiu, moddizzosu, pillonca, tundus, pan 'e scetti, pan 'e simula, tanto per citarne alcuni. Sono tutti nomi dati a pani o focacce in varie zone dell'isola secondo il tipo di farina, formato o cottura.
L'arte dolciaria in Sardegna era riservata, per tradizione, quasi esclusivamente alle donne; oggi l'alta qualità raggiunta ha dato vita ad una fiorente produzione artigianale. I dolci sardi si preparano con le materie prime locali che sono quelle semplici dell'agricoltura quali miele, mandorle, noci, uova, formaggi, latte, farina, frutta, saba. La varietà di dolci sardi è talmente numerosa che è assai difficile nominare tutte le tipologie. In occasione della 100° edizione del Giro d’Italia si propone una selezione di dolci tipici alle mandorle.