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Spesso nei piccoli paesi vivono in incognito personaggi dotati di particolari capacità che la piccola comunità non è in grado di valorizzare nelle sue giuste dimensioni. Chi ce la fa, infatti, è spesso colui che abbandona la comunità di appartenenza e affronta il mondo pieno di insidie e di seduzioni.
 
Bebo, un giovane pittore autodidatta nurallaese, è uno di questi, coltiva la sua arte tra fumetti e personaggi di tendenza oltre che riproducendo in modo originale opere di autori famosi, classici e contemporanei.
 
Dai suoi pennelli è nata la grande tela che oggi arricchisce l'abside della chiesa di san Pietro del nostro paese. Il quadro è ispirato alla crocifissione di san Pietro del Caravaggio, da cui ha tratto le forme, ma contrariamente ai toni cupi usati dal maestro, il soggetto risulta solare e brillante arricchito da ulteriori elementi quali il monte del Calvario e una figura femminile che assiste alla morte del santo. La composizione è estremamente dinamica e realistica e vi è una solida definizione dei volumi.
 
Bebo si propone di frequentare una prestigiosa scuola d'arte a Firenze dove affinare la sua tecnica e conseguire un suo stile personale che gli consenta di partecipare a concorsi che possano farlo emergere nel mondo della pittura.
 
Numerosi sono i suoi progetti, vuole contribuire con i suoi lavori a decorare la chiesa e quegli spazi che nel paese meriterebbero di essere valorizzati con opere in grado di suscitare interesse turistico.
 
Sono convinta che la buona volontà e la fiducia dei nurallaesi consentiranno a questo talentuoso artista di farcela e che presto sentiremo parlare di lui e della sua opera.
 
Giovanna Casapollo