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I professori sardi assunti dal Ministero, ma lontano dall'Isola: l'anno scorso sono potuti rimanere vicino alle famiglie grazie alle assegnazioni su posto di sostegno.

Ma quest'anno il bis è in bilico: da Roma è partito l'altolà per i non specializzati, e proprio loro rischiano di andare ad insegnare fuori. Con tutto quello che questo comporta in termini economici (spese di viaggio e alloggio con lo stipendio che rimane lo stesso) e affettivi. L'Sos è lanciato da un gruppo di docenti della scuola secondaria di primo grado della classe di concorso di Tecnologia. I docenti – spiegano – avevano vinto il concorsone del 2012 e poi erano stati assunti con la fase B della Buona scuola. Ma lontano da casa.

"Attualmente – sottolineano in una lettera-appello alla Uil – siamo rimasti una trentina titolari fuori Regione, sparsi per il Nord Italia, con l'unica possibilità di avvicinarci alle nostre famiglie data dalle assegnazioni provvisorie interprovinciali. Solo grazie alla contrattazione regionale sul sostegno per i docenti titolari di posto comune, privi di titolo di specializzazione, attuata dall'Usr Sardegna con le sigle sindacali, siamo riusciti a svolgere il nostro servizio vicini alle nostre famiglie. Il contratto per le assegnazioni provvisorie per l'anno scolastico 2017-2018 appena siglato, sembra lasciare però poche speranze affinché una tale contrattazione venga attuata anche quest'anno".

La soluzione? Assegnazione anche sui posti di sostegno, come l'anno scorso. "Non vogliamo sottrarre il posto a nessuno – rimarcano – la nostra disponibilità deve venire in subordine ai colleghi che hanno titolo a ricoprire le cattedre disponibili, ma considerato che i posti in organico di fatto sono nettamente superiori al numero dei docenti specializzati, noi riteniamo di poter far fronte a questa mancanza con la nostra professionalità e competenza così come abbiamo fatto durante tutto questo anno scolastico. D'altronde i posti residuati andrebbero comunque a personale non specializzato, e allora ci domandiamo: non abbiamo, forse, maggior diritto noi personale di ruolo a ricoprire questi posti, piuttosto che personale non di ruolo privo di specializzazione che non ha dovuto superare un complicatissimo concorso?. Anche per garantire la continuità didattica tanto agognata".