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Come molti di voi sapranno il 29 ottobre scorso ero alla manifestazione dei lavoratori e degli studenti del Sulcis in viale Trento, a Cagliari. Come molti di voi sapranno quel giorno mi hanno rubato il portafoglio. Quello che non sapete – ditemi pure che sono scema perché in questi giorni me lo sono ripetuta mille volte – è che nel portafoglio insieme a dei soldi e al bancomat, per una contingenza assurda che ora non mi dilungo a spiegare, c'era anche il pin della carta bancoposta. I ladri mi hanno svuotato il conto. Quello che non sanno i ladri (e probabilmente non gliene frega un fico secco) è che guadagno non più di 200 euro al mese. Quello che sono riusciti a rubarmi era il frutto di sacrificio e di pazienza, sudato a testa alta. Spicciolo dopo spicciolo. Parte dei soldi sono stati prelevati a Cagliari il giorno stesso del furto.

 

Per finire di prosciugarmi il conto hanno aspettato quasi l'una di notte e hanno prelevato da un ufficio postale del Sulcis, credo si chiami Iglesias 1 e dovrebbe essere in città o a Cortoghiana. L'idea che qualcuno si possa intrufolare alle manifestazioni di persone oneste che lottano per i loro diritti e perla loro dignità (che poi è la dignità di tutti i sardi) mi fa schifo quanto il fatto che mi abbiano tolto tutto quel poco che avevo. Per questo chiedo ancora alle persone presenti di darmi una mano a trovare chi è stato. Qualcuno può aver visto qualcosa, ripeto, qualcuno può aver fotografato o ripreso qualcosa. So già che è una missione impossibile: gli stessi Carabinieri mi hanno dato poche speranze. In fondo, lo so, un po' me la sono cercata. Il ladro può stare tranquillo e godersi i miei soldi ottenuti ingiustamente: difficilmente lo prenderanno. Quello che chiedo ai manifestanti, agli organizzatori, ai presenti è di diffondere il più possibile la condanna morale di questo gesto, per me è l'unico risarcimento possibile. Ripeto: non è giusto che ci siano persone che approfittano delle lotte sacrosante per il lavoro per rubare. Si dovrebbero vergognare, non dovrebbero mettere piede ai cortei. Grazie a chiunque accolga e diffonda questo appello.

 

Voglio ringraziare tutti quelli che hanno espresso solidarietà nei miei confronti e rilanciato l’appello. È una cosa che mi rincuora. Preciso, a scanso di fraintendimenti, che non era mia intenzione piangermi addosso o cercare aiuti materiali: qualcuno si è offerto di organizzare una colletta, lo ringrazio di cuore per l’enorme generosità, ma è una cosa con non potrei mai accettare. Quello che volevo era fare arrivare la condanna del gesto a chi, probabilmente, la farà comunque franca. Ricordo che il furto è avvenuto nel contesto di una manifestazione promossa da persone che lottano per il presente e per non farsi rubare il futuro. Il mio problema, per quanto pesante sul piano personale, non può e non deve essere sovradimensionato rispetto a quello più grave di chi lotta ogni giorno come la gente del Sulcis. Voglio ringraziare in modo particolare Gian Marco Mocci e Antonello Pirotto di Eurallumina: due persone che combattono ogni giorno per il lavoro e che hanno rilanciato il mio appello. Sono due dei tanti eroi moderni di quest’isola martoriata.