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La digitalizzazione delle imprese sarde porta efficienza, innovazione e conquista di nuovi mercati. Eppure, le piccole aziende risultano meno inclini all'utilizzo di sistemi informatici nei loro processi interni rispetto alla media italiana. Non mancano, però, gli elementi positivi: il 67,2% delle piccole imprese dispone di una connessione a banda larga (60,2% Italia). E' quanto emerso nei dati presentati oggi del Nono Rapporto Unicredit dedicato alla digitalizzazione delle imprese.

"Quasi 40 milioni di euro (di cui 24 a Cagliari) sono stati destinati da UniCredit in Sardegna nel 2012 al supporto della nuova imprenditoria e dell'innovazione – è stato spiegato – 132 le start up finanziate dalla Banca". Sono i numeri che fanno parte del più ampio progetto Unicredit per la Sardegna, attraverso cui nel 2012 la Banca ha erogato oltre 87 milioni alle imprese dell'isola.
 
"Nella congiuntura economica che stiamo vivendo – ha dichiarato Frederik Geertman, Regional Manager di Unicredit per il Centro Italia – è fondamentale per le piccole e medie imprese investire nella digitalizzazione, per poter competere e sviluppare un business di successo, e per potersi proiettare più facilmente all'estero". 
 
Secondo una ricerca del Boston Consulting Group, l’indice di intensità digitale della Sardegna è pari a 59, inferiore al dato nazionale (63) e a quello dei Paesi OCSE (100), mentre, secondo l’Istat, in Sardegna le imprese che usano la banda larga sono 82 su 100, in linea con la media italiana.
 
Internet. In Sardegna le potenzialità del mezzo sono sfruttate solo in parte ma comunque in maniera superiore rispetto alla media nazionale. Se infatti ormai quasi la totalità delle imprese utilizza l’e-mail come canale di comunicazione, è altrettanto vero che, come vale per il dato Italia, forme di interazione più strutturate, come l’esistenza di un sito Internet aziendale e l’acquisto di spazi di pubblicità online, andrebbero usate di più. Il 67,2% delle piccole imprese sarde dispone di una connessione a banda larga (60,2% dato Italia).
 
E-commerce. In Italia è ancora poco diffuso, anche se va rilevato che ha un ruolo maggiore tra le piccole imprese rispetto a quelle medio-grandi. In particolare, tra le piccole imprese italiane in media il 19,1% delle vendite totali sono realizzate online, mentre, per quanto riguarda gli acquisti, il dato si attesta al 23,9%. In Sardegna, secondo quanto rilevato dal Rapporto di Unicredit, lo scenario appare in parte differente. In regione, infatti, il commercio elettronico ha un peso inferiore: in media il 17,7% del fatturato delle piccole imprese sarde è realizzato online, mentre gli acquisti tramite canali telematici raggiungono in media il 29% superando la media nazionale del 23,9%.
 
Il Rapporto Unicredit mostra come l’e-commerce sia in grado di favorire l’accesso ai mercati esteri, in particolare per le piccole imprese. Questo vale anche per la Sardegna, dove il 40% delle piccole imprese che esportano svolgono la loro attività di vendita all’estero proprio tramite il commercio elettronico. Sulla base dell’indagine Unicredit a frenare l’espansione dell’e-commerce contribuiscono molteplici fattori, culturali, infrastrutturali e tecnici. In particolare, per quanto riguarda la Sardegna, gli imprenditori intervistati mostrano di percepire come ostacolo principale alla diffusione del commercio elettronico la necessità di un rapporto diretto con la clientela (51%), seguita dalla scarsa garanzia di sicurezza in rete (45%) e dall’incertezza sull’identità della controparte (43%).