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Da  tutta l'isola: con un pullman da Nuoro e in auto da Olbia e Sassari, per partecipare al presidio sotto i portici del palazzo del consiglio regionale.  Un sit-in rumoroso con trombette e fischietti. Sono alcune centinaia questa mattina sotto le bandiere dei sindacati di categoria: Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl Trasporti.

   "Per il funzionamento del sistema mancano 45 milioni di euro – ha sottolineato il segretario regionale Cisl Trasporti, Ignazio  Loi – se non vi sarà una presa di posizione della Regione si dovrà ridurre il numero degli addetti e i cittadini potrebbero trovarsi da un momento all'altro senza un servizio di trasporto pubblico". Con la manifestazione di questa mattina la Sardegna aderisce anche alla nona mobilitazione nazionale organizzata unitariamente per il rinnovo del contratto collettivo scaduto a dicembre 2007 e per il rilancio del trasporto pubblico.

   "Le risorse diminuiscono di anno in anno, le aziende non hanno certezze sugli introiti e c'é un silenzio incomprensibile da parte della Regione – ha affermato il segretario regionale dei Trasporti Cgil, Alessandro Bianco – governo nazionale e istituzioni locali non rispondono alle richieste di soluzione della vertenza e impongono tagli indiscriminati che si riflettono negativamente, oltre che sui lavoratori del settore, sulla mobilità di cittadini, studenti e pendolari".  Il sindacato denuncia, inoltre, il totale abbandono del sistema ferroviario a scartamento ridotto e il mancato rinnovo del parco rotabile ferroviario, così come il completamento di quello su gomma.