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L’allarme lanciato qualche mese fa dal presidente regionale di Confesercenti Marco Sulis: il centro di Cagliari è il più desertificato d’Italia, chiuso un locale su tre. Con le aperture dei locali sono state dimezzate: è il dato peggiore degli ultimi 20 anni.

Sulis, citando ’indagine dell'Anama-Confesercenti denunciava che "nel centro di Cagliari é sfitto un locale commerciale su tre”, dove il 31% dei negozi è chiuso. Sempre nel capoluogo l'oscillazione minima-massima della perdita economica per singola unità sfitta di superficie media è di 22.200-48.000 euro".

Inoltre, si conferma un altro allarmante fenomeno: quello del crollo di nuove aperture nel settore del commercio al dettaglio.  "I dati”, aggiunge Sulis, “mostrano cifre che non basterebbe definire preoccupanti: nei primi due mesi 2013 sono spariti in Italia quasi diecimila esercizi commerciali rispetto all'analogo periodo del 2012. A conclusione del primo trimestre 2013 si stima che la perdita arrivi a oltre 14 mila micro imprese. Se continua così quest'anno avverrà un'ecatombe, con un saldo negativo di 60 mila imprese in tutta l'Italia. La perdita di negozi crea disoccupazione e svuota le città: sono ormai 500 mila gli esercizi sfitti in tutto il Paese".

Secondo Sulis per arginare la deriva è indispensabile agire su due livelli: da un lato con politiche volte alla diminuzione degli aggravi fiscali per cittadini e imprese, per favorire il rilancio dei consumi; dall'altro è necessario intervenire sui problemi particolari del settore.