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In quest'epoca di crisi economica sono tanti i cittadini che si sentono abbandonati dalle istituzioni e che hanno serie difficoltà a sbarcare il lunario. Esiste però una categoria che è sempre più numerosa nel nostro paese e che subisce la crisi talvolta in modo addirittura superiore alle altre categorie: i genitori separati.

Intere famiglie che vivevano in molti casi grazie a uno stipendio e che di colpo dopo la separazione devono far fronte al dimezzamento delle entrate economiche tra mantenimenti, avvocati o debiti pregressi. Emblematica la storia di Fabrizio Sabiu, classe 1969, padre separato di due figli di 10 e 14 anni. Fabrizio potrebbe considerarsi fortunato visto che lavora e guadagna 1.200 euro al mese. Quasi la metà, 500 euro, li dà all’ex moglie per il mantenimento dei figli e altri 500 invece se ne vanno con il pignoramento del “quinto” dello stipendio da parte della banca e per una vecchia rata della macchina. Macchina che peraltro ha dovuto vendere nei mesi scorsi per tirare avanti. È quindi costretto a sopravvivere con soli 200 euro al mese. Nell'ultimo anno, a causa di questo, è stato obbligato a vivere per oltre 6 mesi in strada in alloggi di fortuna e solo ultimamente ospite da un amico ha riscoperto cosa significhi vivere in un letto come le persone normali.

Fabrizio ha più volte dichiarato di volersi accollare tutta la responsabilità del fallimento del proprio matrimonio al punto che oggi, dopo tre anni, afferma di essere ancora innamorato della propria ex moglie: “Ogni giorno per me è una sofferenza e penso alla famiglia che ho perso per i miei comportamenti sbagliati. Se potessi tornare indietro eviterei di compiere tanti sbagli. Amo ancora mia moglie”.

Anche se in questo periodo la preoccupazione di Fabrizio è soprattutto per i propri figli: “La cosa che maggiormente mi fa star male è quella di sapere che i miei due figli potrebbero presto finire sulla strada senza più un tetto sotto il quale vivere”. Infatti la ex moglie, dopo 8 mesi di affitti non pagati, ha ricevuto l'ingiunzione di sfratto nella casa in cui vive. L'ufficiale giudiziario è già andato una volta a trovarla e lo sfratto è ormai solo questione di tempo: “In passato grazie a un lavoro in una rosticceria la mia ex moglie riusciva a guadagnare quel poco di soldi che uniti a quelli del mantenimento permettevano di pagare l'affitto e garantire un'esistenza dignitosa ai nostri figli. Da circa un anno ha perso quel lavoro e di conseguenza anche la possibilità di pagare l'affitto”.

Fabrizio è un uomo disperato. Teme che la stessa sorte che ha dovuto subire lui, finire in mezzo a una strada, possa capitare orai ai suoi bambini. Insieme all'ex moglie ha bussato ovunque per chiedere aiuto, dagli assistenti sociali del comune fino alle tante strutture che quotidianamente aiutano le persone più disagiate. “Finora nessuno è stato in grado di aiutarci”, spiega. “Spero che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e aiuti la mia ex moglie a trovare un lavoro, anche piccolo, per poter così affittare un nuovo appartamento. Basterebbero anche due camere e un bagno per scongiurare l'ipotesi che miei figli finiscano a vivere sotto un ponte”.

La storia di Fabrizio è purtroppo comune a tanti altri cittadini. E in questo periodo di forte crisi economica dove i problemi sono gravemente amplificati, anche gli uffici sociali dei Comuni non riescono a far fronte alla grande mole di richieste di aiuto. Fabrizio in questo momento spera solo che qualche cittadino di buona volontà possa raccogliere il suo appello per garantire ai suoi figli una vita almeno dignitosa.