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“Il Consiglio regionale della Sardegna che mercoledì riprenderà in mano la legge elettorale non dovrebbe dimenticare l'imperativo democratico della doppia preferenza di genere. Deludere le richieste dell'elettorato per un principio di autoconservazione potrebbe determinare un ulteriore allontanamento dalle urne. L'auspicio è che i Gruppi e i Partiti diano un segnale inequivocabile di cambiamento”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme, sottolineando “l'urgenza di un adeguamento della legge statutaria elettorale ai canoni europei della partecipazione”.

“Il modo più semplice ed efficace per dimostrare che la democrazia è uno strumento indispensabile della vita civile – sostiene Caligaris – non sono le primarie, utili forse per individuare chi ha più potere dentro un Partito, ma una legge elettorale rappresentativa della società. Il principio ispiratore non può che esser la libera scelta delle candidature, attraverso la consultazione della base degli iscritti di ogni Partito. Sono inoltre questioni inderogabili la presenza di sensibilità provenienti dalle diverse esperienze umane e professionali e il massimo grado di rappresentanza di entrambi i generi. Il Consiglio regionale non ha dimostrato lungimiranza cancellando la possibilità per gli elettori, dentro l'urna, di esprimere una doppia preferenza. In tanti hanno detto che è stato un errore. Ebbene è arrivato il momento di manifestare coerenza e proporre nella migliore formula possibile una modifica sostanziale”.