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Appello di un tifoso rossoblu al presidente Massimo Cellino. Ecco la lettera inviata alla redazione di Cagliaripad

Gentile Presidente Massimo Cellino,

Dopo più di trent’anni, non andrà più in onda la radiocronaca del Cagliari. Sembra incredibile ma purtroppo è così. La Cagliari Calcio non ha trovato l’intesa economica con l’emittente Radiolina, quindi nulla da fare. È stato lo stesso Vittorio Sanna (la voce radiofonica del Cagliari) a darne la notizia in un post sul suo sito dai contorni molto tristi. È chiaro che sono questioni di business, ma deve essere ancora più chiaro caro presidente che la radio è anzitutto servizio. È gratis e chiunque più seguirla.

Sì, perché sono davvero tanti i tifosi che seguono il Cagliari attraverso la radio. Sono davvero tanti coloro che sognano durante la partita inseguendo la voce del radiocronista. E non importa che sia Vittorio Sanna o Bruno Corda, o entrambi come capitò per anni.

No, il problema è un altro. Non tutti possono permettersi Sky o Mediaset, non tutti possono permettersi lo stadio. Non tutti possono guardare la partita in tv. La radio è il mezzo a disposizione di tutti i tifosi, in particolare, specie di questi tempi, dei tifosi più poveri e di quelli in difficoltà. Laddove non arriva la tv è arrivata per trent’anni la radio.

La radio, sempre vicina ai più deboli: penso agli ammalati in ospedale, i carcerati (che tanto affetto hanno donato proprio a lei caro presidente nel terribile periodo della sua detenzione, quando un intero carcere e i tifosi fuori, seguivano la partita via radio proprio insieme a lei).

La radio spesso arriva alle orecchie di chi magari la domenica è di turno e lavora, la radio grazie ad internet raggiunge tantissimi tifosi del Cagliari emigrati in penisola, in Europa, nel mondo. Spegnere questa voce, non autorizzare la radiocronaca è come tagliare quel ponte invisibile capace di unire tutti i tifosi al di là del loro conto in banca, della loro condizione umana e personale. Non autorizzare questo servizio sociale, è un brutto gesto caro presidente.

Non ci sarà più l’attesa per l’inizio del prepartita, non esisterà più la radiocronaca, non ci sarà più il postpartita con le interviste, i commenti, gli approfondimenti, le telefonate dei tifosi, i loro sms. Dovremo accontentarci di qualche secondo che ci “regalerà” Sky con qualche rara intervista, rigorosamente registrata, mai più lunga di un minuto. Dovremo ancora una volta accontentarci delle briciole, subire cronache mai imparziali. Sì perché la tv a pagamento non può tifare certo il Cagliari. Presidente Cellino, non spenga la radio, ci ripensi, il nostro Cagliari, pian piano, rischia di spegnersi anch’esso, ridotto com’è a non avere uno stadio, una voce in radio, un’identità. Presidente, non lo scordi, il Cagliari rappresenta un grande popolo sparso tra la Sardegna e il mondo. Presidente, non spenga la radio, presidente ci ripensi.

Anche lei è stato tra gli ultimi non lo dimentichi mai!

Con stima e fiducia

Davide Zedda