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“Domani ci sarà una fiaccolata coi colori bianco e rosa a Villacidro per ricordare Marta”. Parte su facebook la mobilitazione nella cittadina del medio Campidano, il paese sconvolto per la morte di Marta Deligia, la giovane di 26 anni uccisa dal fidanzato, il 36enne Giuseppe Pintus con il quale aveva avuto una relazione durata circa 4 anni e bruscamente interrotta 3-4 mesi fa per i comportamenti violenti dell'uomo. Marta è l’ultima vittima di una strage, quella delle donne molestate e uccise, che sembra non avere fine.

Domani  si svolgerà una fiaccolata per ricordare Marta e dire No al femminicidio. Così Villacidro reagisce alla violenza sulle donne e si unisce al dolore della famiglia e degli amici; l’evento, secondo gli organizzatori, ha come scopo quello di sensibilizzare il più possibile la comunità sull'allarme sociale dilagante che questo fenomeno sta raggiungendo e quello di ricordare Marta e il suo sorriso spento per sempre solo per aver chiuso una relazione.

“Quando uno Stato non riesce a gestire la follia omicida di uomini senza cuore, siamo convinte”, scrivono in un comunicato il gruppo di donne villacidresi che ha promosso l’iniziativa, “che la comunità debba essere pronta a difendere le sue donne ricostruendo, pezzo dopo pezzo, una società in grado di imparare cosa voglia dire amare davvero. L'amore non è possesso, non è violenza, non è morte, per questo vi invitiamo a partecipare numerosi, è importante dare un segnale di unione e compattezza per fermare quest'ondata di morte che non vuole cessare”.

Ecco il tragitto del percorso: partenza ore 19 in via Nazionale (parchetto vicino all'asilo, angolo Via Monti Mannu) , poi via Nazionale, via Repubblica, Lavatoio, via Parrocchia, via San Gavino, la conclusione sarà in via Di Vittorio . Per chi volesse partecipare, sono a disposizione palloncini rosa, bianchi e una candela.

LA TRAGEDIA

Tutto sarebbe accaduto intorno alle 5.30 del mattino, quando Marta, come ogni giorno, è uscita di casa per andare ad aprire il bar "Capoverde" presso il quale lavorava. Pintus – ora difeso dall'avvocato Antonella Piredda  – l'avrebbe aspettata davanti al portone della zona popolare di via Di Vittorio.

Il fratello maggiore della vittima racconta di aver sentito un urlo ma di non averci fatto caso. Verso le 6.30 è comunque passato nella stanza della sorella per vedere se fosse ancora lì, non trovandola. Poco dopo è arrivata la telefonata del proprietario del bar, preoccupato perché Marta non era andata ad aprire. Subito è scattato l'allarme confermato dalla chiamata al 112 di Pintus in cui confessava di aver fatto una follia e di avere l'intenzione di uccidersi. E oggi Villacidro si raccoglie in una fiaccolata.