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Sit-in questa mattina sotto il palazzo del Rettorato, dei lavoratori che si occupano delle pulizie delle sedi universitarie. In cinquanta, in rappresentanza degli oltre cento operatori, protestano con striscioni e fischietti creando anche qualche disagio alla circolazione. Al centro della mobilitazione ci sono i tagli previsti dal nuovo contratto del servizio di pulizie stipulato dall'Università tramite il Consip.

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Prevede una riduzione della frequenza delle prestazioni con un esubero di ore pari al 35%. Le aziende a cui è stato assegnato il servizio, le cooperative S.F.L di Lecce e la S.I.S di Roma, hanno già annunciato da domani la decurtazione. Risultato: i lavoratori si ritroveranno il 35% in meno in busta paga e ne andrà di mezzo, avvertono, la qualità del servizio.

"Si tratta di contratti che mediamente a malapena raggiungono i 400 euro mensili con stipendi dunque molto al di sotto della famigerata soglia della povertà – denunciano Nella Milazzo e Giuseppe Atzori, della Filcams Cgil e Fisascat Cisl – L'Università ha previsto lo standard basso: i bagni – spiegano i sindacalisti – andranno puliti solo una volta al giorno, il lavaggio dei pavimenti delle aule una sola volta alla settimana, ma gli studenti hanno il diritto di far lezione in aule pulite".