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Un migliaio di persone in piazza del Carmine per la giornata nazionale di mobilitazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil con lo sciopero di quattro ore in tutta Italia. Una manifestazione che ha coinvolto tutta l'Isola con presidi anche a Iglesias, Villacidro, Oristano, Tortolì, Olbia e Sassari. Nel mirino soprattutto la legge di stabilità del governo, ma negli interventi dal palco dei rappresentanti dei lavoratori sono riemersi i problemi di sempre: povertà, crisi, disoccupazione, precariato.

   In piazza anche i dipendenti di Sardegna 1, senza stipendio da quattro mesi: un documento che riepiloga le ultime vicende dell'emittente televisiva è stato consegnato a una delegazione poi ricevuta nella sede di rappresentanza del governo in Sardegna. In piazza anche i comitati anti-poligoni per la consueta manifestazione che da oltre un anno si ripete il 15 di ogni mese. Le bandiere delle tre sigle sindacali hanno riempito la piazza a partire dalle 10. Poi sono cominciati gli interventi dal palco: insieme ai leader provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno parlato anche rappresentanti delle categorie che si sentono più colpite dalla legge di stabilità: pensionati, cassaintegrati, pubblico impiego.

   "Veniamo considerati un peso", ha urlato dal palco Claudio Deplano, in cassa integrazione. "In tutta Italia – ha aggiunto Ninni Angius, pensionato, riferendosi alla sua categoria – siamo 18 milioni e ci sentiamo senza diritti". Le richieste al Governo e al Parlamento sono quelle di rifinanziare subito la cassa integrazione e di dare certezze all'esercito di esodati. Secondo i sindacati la legge di stabilità può essere una importante occasione da sfruttare per diminuire davvero le tasse ai lavoratori dipendenti, pensionati e imprese che creano occupazione.