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"I morti di amianto oristanesi non sono diversi da quelli di Casale Monferrato e le fabbriche che lavoravano l'amianto a Oristano e a Marrubiu impiegando 800 lavoratori tra diretti e indiretti non sono diverse da quelle di Casale Monferrato". Protesta l'associazione sarda ex esposti amianto di Oristano per il mancato invito all'incontro di domani a Roma all'incontro convocato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi con i familiari delle vittime di Casale Monferrato.
L'associazione ha inviato una lettera al sottosegretario ai Beni culturali, Francesca Barracciu, per chiederle di intervenire presso il Governo per consentire la partecipazione all'incontro di una delegazione sarda. "Le nostre istanze, diritto alla salute, diritto alle bonifiche e giustizia per le vittime dell' esposizione all'amianto sono identiche a quelle di Casale Monferrato" attacca il presidente dell'associazione Giampaolo Lilliu.
Secondo Lilliu, che ha lavorato per molti anni alla Sardit di Oristano, società della quale è stata azionista anche la Eternit di Casale Monferrato, l'iniziativa di Renzi "è giusta e apprezzabile, ma il Governo deve riconoscere le stesse priorità anche alla Sardegna e in particolare all'oristanese, dove si contano già una trentina di morti provocate dall'amianto e dove purtroppo se ne continueranno a contare nei prossimi anni perché la latenza delle malattie provocate dall'amianto e di circa 40 anni e l'esposizione alle micidiali fibre è cominciata proprio una quarantina di anni fa".