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"Il tema del rifiuto dell'accanimento terapeutico coincide con la libera scelta del fine vita e non riguarda solo chi è colpito dalla Sla. Implica la questione della libertà". Sul caso dell'ex presidente della Provincia di Cagliari, Walter Piludu, malato di Sla, interviene Maria Grazia Caligaris, presidente associazione "Socialismo Diritti Riforme".

Piludu lo scorso mese aveva rivolto un appello ai leader politici e aveva scritto una lettera anche al Papa e oggi, in un'intervista a La Nuova Sardegna, dice: "voglio scegliere di morire".

Per la Caligaris le sue parole "hanno il coraggio che manca alla politica e sono condivise da un numero vastissimo di persone. Molti rappresentanti dei cittadini nelle Istituzioni – spiega – temono di perdere consensi anche solo discutendo di argomenti che attengono la sfera dei diritti individuali la cui complessità impone sincerità e oggettiva documentazione. Non si tratta di avere o meno il dono della fede, perché non c'è contraddizione, anzi. Forse piuttosto di rimuovere preconcetti".

La presidente dell'associazione ricorda di aver presentato otto anni fa nel Consiglio regionale un ordine del giorno, trasformato poi nel febbraio successivo in una mozione sottoscritta da 34 consiglieri. "Nonostante sollecitasse solo un atto del Parlamento per disciplinare l'accanimento terapeutico, il documento non venne mai esaminato. Un segnale inequivocabile della incapacità di assumere un'iniziativa di proposta". Per la Caligaris la politica "ha smarrito la capacità di ascolto".

Da qui il suo appello: "Bisogna togliersi la benda dagli occhi e guardare lontano. Lo faccia il Consiglio regionale. Lo facciano gli amministratori comunali. Le Università, le scuole, le associazioni laiche e religiose. E' un argomento – conclude la Caligaris – che riguarda tutti e per il quale può rinascere anche la passione politica".