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Hanno resistito più di tre anni, ma oggi di fronte all'impressionante schieramento di forze messo in campo dalla Questura di Oristano non c'era niente da fare. Per non vedersi portar via le case e i terreni che per loro erano tutta la vita, l'anziano agricoltore di Arborea Giovanni Spanu, 76 anni compiuti, la moglie Bernardette e i tre figli maschi si sono anche barricati in soffitta minacciando di darsi fuoco, dopo essersi cosparsi gli abiti di benzina.
Alla fine si sono arresi. Mancavano pochi minuti alle 13 quando Giovanni e Bernardette sono usciti abbracciati l'uno all'altra ormai rassegnati. Nel frattempo, gli operai mandati dal nuovo proprietario dell'azienda Spanu, l'imprenditore cagliaritano Pino Mossa, titolare della Eco Green Service di Elmas, avevano già cominciato a svuotare la casa di effetti personali e mobili. L'irruzione delle forze dell'ordine intorno alle 11 dopo l'ultimo tentativo di convincere gli Spanu a lasciare spontaneamente la proprietà da parte del dirigente della Digos di Oristano Vincenzo Valerioti, che nel frattempo aveva fatto allontanare gli attivisti dei movimenti antisfratto che da mesi presidiavano notte e giorno l'azienda.
Quando è arrivato il nuovo no è sceso in campo il questore Francesco Di Ruberto in persona. Dietro di lui uno schieramento di forze mai visto per un'operazione del genere nell'oristanese.
Decine di carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa, altre decine in divisa e in borghese e un numero imprecisato di pattuglie di carabinieri, polizia, vigili urbani di Arborea, Corpo forestale regionale a blindare i sei ettari di terreno coltivati a fragole e carote dalla famiglia Spanu. E perfino un elicottero della Polizia a controllare dall'alto la situazione, più una autobotte dei vigili del fuoco, due ambulanze e una autocolonna di camion per caricare gli animali e i beni degli ex proprietari.
Gli attivisti dei movimenti indipendentisti e antisfratto arrivati durante la notte o alle prime luci dell'alba hanno provato a stoppare il blitz. Il segretario di Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu e Roberta Modena, del Movimento Popoli Liberi, che si erano seduti all'interno della proprietà, sono stati presi di peso e portati fuori senza tanti complimenti. All'ex alpino Efisio Lubrano, che si era chiuso in casa legato a una bombola di gas, è andata peggio. E' stato arrestato e portato via su una Volante che gli attivisti del presidio hanno anche bloccato per qualche minuto.
Negli ultimi tre anni, dopo aver scoperto a cose fatte che la sua azienda era stata messa all'asta e poi venduta per meno di un quarto del suo reale valore (circa 250mila euro), Giovanni Spanu ha provato in tutti i modi a dimostrare che lui la cambiale agraria di 16 milioni di lire della Banca di Sassari, dalla quale è partito tutto una ventina di anni fa, l'aveva pagata anche se con due anni di ritardo. Ma tutti i suoi appelli e i suoi sforzi per arrivare a una revisione della procedura sono caduti nel vuoto. Ora tutta la famiglia è stata trasferita nel villaggio turistico dell'ex Ala Birdi, sempre ad Arborea.