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E' tutto pronto a Oristano per la Sartiglia e, come di consueto, la variabile è sempre il tempo. Per domani infatti è previsto un lieve peggioramento. La città è ormai da giorni in fermento.

L'attesa della giostra equestre, che da più di 500 anni si corre l'ultima domenica e l'ultimo martedì di Carnevale, è soprattutto per la corsa alla stella. I cavalli lanciati al galoppo sulla pista di via Duomo, lo sguardo del cavaliere che cerca la stella appesa a un nastro verde e la spada in pugno per centrarla e portarla via accompagnata dal rullo dei tamburi e dall'urlo di migliaia e migliaia di spettatori.

Domani alle 14, dopo aver incrociato per tre volte la spada col suo secundu, il primo a tentare la sorte sarà Corrado Massidda, su Cumponidori nominato dal Gremio dei Contadini per guidare la giostra. Poi sarà lui, e nessun altro, a indicare, consegnandogli la spada, gli altri cavalieri che potranno tentare la sorte. Quella spada gliela chiederanno tutti i 120 e passa cavalieri che in pariglie di tre lo accompagneranno in via Duomo dopo il misterioso rito della Vestizione. Lui potrà accontentarne poco più di una sessantina. Perché a metà febbraio il sole tramonta presto e la Sartiglia non sarebbe Sartiglia senza le pariglie acrobatiche sulla pista di via Mazzini, che devono concludersi prima che faccia buio.

Le pariglie sono una prova di abilità e di coraggio che i cavalieri della Sartiglia, tutti oristanesi, preparano con grande cura per mesi e mesi. Tre su tre in piedi sui cavalli, tre su tre con centrale rovesciato, ponte volante e piramide le figure più spettacolari e pericolose che gli spettatori incollati alle transenne giudicheranno impietosamente. Gli oristanesi ora incrociano le dita sperando nel bel tempo.

Il cielo sereno infatti valorizza al massimo lo spettacolo di colori offerto da 126 cavalieri che indossano preziosi costumi della tradizione sarda e di foggia spagnola e 126 splendidi cavalli riccamente addobbati. E perché senza pioggia la festa continuerebbe fino a notte tarda nelle scuderie di periferia e nelle piazze del Centro storico, con grandi bevute di vernaccia e di birra e grandi mangiate di zippole e di pesci e salsicce arrostiti alla brace.