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No all'accorpamento dell'Osservatorio astronomico di Cagliari con quello di Bologna: così la struttura sarda diventerebbe solo una filiale di un'altra struttura o, nel migliore dei casi, un centro di spesa di terzo livello. È il punto chiave del documento approvato all'unanimità dall'assemblea del personale dell'Oac contro la proposta di riorganizzazione della radio astronomia italiana.
"Tutto ciò – si legge – è alquanto mortificante per il personale, rende il sistema inefficiente e di fatto contraddice il concetto statutario di luogo primario per lo svolgimento della ricerca scientifica". Il personale propone un'alternativa. "Questa proposta configura un significativo cambiamento che rifiutiamo con fermezza. Si potrebbe argomentare che 'nuove regole' saranno implementate nella nuova struttura unificata in modo da non cambiare sostanzialmente il nostro contesto lavorativo. Se questo è il caso usiamo semplicemente le regole esistenti per attuare un efficace coordinamento di questo prestigioso sistema di strutture di ricerca che insieme costituiscono la radio astronomia italiana". Il personale dell'Osservatorio di Cagliari "è pronto e determinato a perseguire tutte le possibili legittime azioni per fermare questo processo di unificazione che rifiuta con fermezza". Allo stesso tempo "dichiara di essere disponibile soltanto a discutere soluzioni che non cambino per Cagliari la sua attuale definizione di struttura di secondo livello in Sardegna. Ovviamente – conclude il documento – qualsiasi ulteriore suggerimento da parte del comitato, riguardo a soluzioni alternative per il coordinamento della radio astronomia italiana e per la sua interfaccia verso l'Europa, sarà il benvenuto". 

"Senza il pronto ed autorevole intervento della Regione, la Sardegna rischia di perdere un centro d'eccellenza di portata internazionale, che ormai gestisce autonomamente il radiotelescopio di San Basilio, il più avanzato e sensibile d'Europa e il secondo più importante nel mondo". Il segretario generale della Cisl, Oriana Putzolu, e quello della Fir-Cisl (Federazione italiana ricerca), Gloria M.
Rita Rassu, denunciano "la grave situazione venutasi a creare con l'improvvisa decisione dell'Istituto di astrofisica di accorpare l'Osservatorio astronomico di Cagliari (con sede a Selargius) con l'Istituto di Radioastronomia di Bologna". Una decisione "che penalizza gravemente l'Osservatorio astronomico cagliaritano, che dovrebbe cedere la direzione scientifica a Bologna e quella amministrativa a Roma, perdendo di fatto qualunque forma di indipendenza".
La Cisl parla di "uno spezzatino organizzativo che non presenta nessun senso logico e rischia di far diventare la sede sarda una mera succursale periferica di Bologna e Roma. Un massacro culturale e scientifico che penalizza la Sardegna, che ha investito negli anni notevoli risorse nel settore". Con il rischio per oltre 60 ricercatori e tecnici di perdere il posto di lavoro. La segreteria nazionale della Fir-Cisl ha chiesto un incontro al presidente, al Cda e al direttore generale dell'Istituto nazionale di astrofisica (Isaf) "per rivedere la decisione adottata". Inoltre ha chiesto un incontro urgente anche con il Miur "perché il ministro interceda per tutelare l'indipendenza della ricerca astrofisica in Sardegna".