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Dopo la vittoria in casa di Avellino la Dinamo Banco di Sardegna ritorna davanti al proprio pubblico (domani alle 18.15) per affrontare l'Upea Capo d'Orlando in una gara da tutto esaurito. A Sassari cresce l'entusiasmo e domani, con Sosa ancora fermo ai box, coach Sacchetti recupera Massimo Chessa dopo la sosta forzata di un mese.

"È aumentata la nostra intensità in difesa – spiega l'allenatore biancoblù presentando la gara coi siciliani – nelle ultime partite non ci siamo limitati a sprazzi ma ancora non riusciamo a tenerla alta per tutta la partita. È stato fatto un passo in avanti, ora bisogna continuare su questa strada. Il talento c'era anche prima ma ora viviamo un periodo in cui riusciamo a stringere di più e decidere la partita. Per ora non abbiamo patito i blackout del passato come girone di andata, è molto importante non soffrire questi vuoti".

Domani contro Capo d'Orlando, la Dinamo dovrà cercare di invertire una tendenza negativa. "Contro di loro abbiamo giocato due volte e le abbiamo perse entrambe – spiega Sacchetti – è la quarta difesa del campionato ma io penso che il discorso di miglior difesa e attacco debba essere valutato in rapporto ai possessi: solo sui numeri è fuorviante. L'Orlandina ha fatto vedere un buonissimo primo tempo domenica scorsa contro Pesaro e arriva da una sconfitta all'ultimo secondo di un solo punto. Hanno problemi fisici perché senza Soragna stanno usando Campbell da quattro, acquisendo maggiore fisicità. Hanno perso forse il talento di Freeman ma hanno acquisito più solidità aggiungendo una guardia come McGee che tira da fuori. Noi abbiamo sempre rispetto di tutti ma è prioritario tenere la solidità mentale, non bisogna avere un atteggiamento di sufficienza: in questo momento sarebbe imperdonabile".

Per Sacchetti non sarà una gara come le altre. Capo d'Orlando rappresenta un punto importante della sua carriera. "Devo molto a Capo d'Orlando, lì ho trovato un presidente che per primo ha creduto che potessi essere un allenatore della massima serie, mi ha dato grande fiducia ed è stato un momento importante della mia carriera. Lì è iniziato il mio amore per le isole: è partito tutto dalla Sicilia quando i miei vice di allora mi dissero che per loro era importante vivere al mare, effettivamente avevano ragione e oggi non potrei immaginare di vivere in un posto dove non ci sia".