camera-di-commercio-sfiducia-a-deidda-and-ldquo-inesistente-and-rdquo

Per la Camera di Commercio di Cagliari la mozione di sfiducia al presidente Giancarlo Deidda deve essere discussa il 23 aprile. E quindi non è mai stata votata. Questo perché – si legge in una nota della Camera di Commercio – "ogni atto da chiunque posto in essere dopo la regolare chiusura della seduta del Consiglio del 31 marzo è giuridicamente inesistente".
Una questione di date. Ma anche di sostanza. Nell'ultima seduta infatti, dopo che Deidda aveva chiuso i lavori, ventuno consiglieri, ritenendo i lavori ancora aperti, avevano approvato la mozione di sfiducia allo stesso presidente. Decretando dunque la decadenza del numero uno. Per la Camera di commercio, però, la seduta era terminata prima di quella votazione. Lo dice – continua la nota – il vicesegretario facente funzioni supportato da Unioncamere. "La seduta del 31 marzo – si legge – era stata formalmente chiusa e tutto ciò che è accaduto successivamente non è nemmeno ascrivibile all'attività del Consiglio, bensì alla volontà dei Consiglieri che vi hanno preso parte. Non si pone dunque una questione di legittimità delle decisioni assunte dai Consiglieri perché non può nemmeno ritenersi venuto ad esistenza alcun atto del Consiglio camerale, dopo la chiusura della seduta disposta dal Presidente".
Una battaglia anche sul regolamento. "La convocazione del Consiglio- continua il vicesegretario- rientra nella competenza del Presidente e allo stato non posso ritenere che per effetto di una votazione avvenuta dopo la conclusione della seduta del 31 marzo e al di fuori quindi del Consiglio camerale, il Presidente possa essere considerato decaduto". Respinta dunque la richiesta di pubblicazione della convocazione per l'8 aprile.