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La sentenza della della Corte D'Assise di Nuoro sull'omicidio di Dina Dire è arrivata alle 10.30, dopo due giorni di camera di consiglio: per i giudici il dentista di Gavoi Francesco Rocca, è il mandante del delitto della moglie Dina Dore, per questo lo hanno condannato all'ergastolo.

La condanna chiude così il cerchio sull'omicidio della casalinga avvenuto a Gavoi il 26 marzo 2008 di fronte alla figlioletta della donna, che all'epoca aveva solo otto mesi. Pierpaolo Contu, allora minorenne, è stato già condannato sia in primo che in secondo grado come esecutore materiale del delitto. Rocca, presente in aula al momento della sentenza tra i suoi avvocati Angelo Manconi e Piera Pittalis, non ha lasciato trapelare nessuna emozione. "Visto il clima un po' se l'aspettava – è stato il commento dell'avvocato Manconi -. A Rocca non è stato consentito di difendersi in quest'aula. Appelleremo questa sentenza".

Il verdetto è stato accolto tra le lacrime da Angela Marchi, l'anziana madre di Dina Dore, presente in aula con i suoi tre figli Graziella, Bruno e Giuseppe. "Oggi per noi non è cambiato niente – ha detto tra le lacrime – Dina è sotto terra da sette anni, niente e nessuno ce la potrà restituire. L'unica consolazione che ci rimane è che giustizia è stata fatta e che mio genero, che ho sempre accolto in casa come un un figlio, ci ha traditi".

In aula erano presenti anche la madre e le due sorelle di Rocca, pietrificate dal dolore dopo le parole del giudice. Il presidente della Corte d'Assise, Antonio Luigi Demuro, ha anche condannato Rocca al pagamento delle spese processuali alla famiglia di Dina Dore e di una una provvisionale in favore delle parti civili: 150 mila euro per Angela Marchi e 100 mila euro per ognuno dei tre fratelli di Dina Dore. Rocca è stato inoltre interdetto dai pubblici uffici e decaduto dalla potestà genitoriale sulla piccola Elisabetta, affidata alla zia materna.