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"Dopo di noi il caos". Il presidente della Provincia di Oristano Massimiliano De Seneen non usa eufemismi per descrivere quello che potrà essere il futuro prossimo delle attuali Province. L'occasione per il presidente eletto cinque anni dalla coalizione di centrodestra, è stata la tradizionale conferenza stampa di fine mandato, che si è trasformata in una sorta di atto ufficiale di morte dell'istituzione dopo appena 40 anni di vita.
"Un'occasione di crescita per tutto l'oristanese comunque persa", ha riconosciuto De Seneen ricordando che la speranza di "liberazione dall'oppressione secolare di Cagliari alimentata dalle battaglie per l'istituzione della quarta Provincia sarda" non si è poi trasformata in realtà. "Perché Oristano – ha spiegato – è rimasta intrappolata nel bipolarismo Cagliari-Sassari e anche per i fondi dell'Obiettivo 1, tanto per fare un esempio, ha preso per anni meno della metà dell'11 per cento che le spettava in proporzione alla popolazione residente".
"Colpa anche degli oristanesi – ha sottolineato il presidente uscente – perché non abbiamo mai saputo fare fronte unico per sostenere le nostre richieste di fronte alla Regione". Il riferimento è alla vertenza Sardegna, al cui interno Oristano non è stata proprio inserita. Difficile comunque, secondo De Seneen, che le cose vadano meglio nel prossimo futuro senza la Provincia. "Non sappiamo neanche chi dovrà fare che cosa e all'interno di quale contenitore dovrà farlo", ha chiarito, esprimendo l'auspicio che non siano a farlo le annunciate associazioni di Unioni dei Comuni.
"Siamo stati cancellati da norme illegittime e incostituzionali", ha rincarato la dose l'assessore sardista ai Lavori pubblici Gianni Pia, che sulla questione aveva presentato una diffida al presidente della Giunta Francesco Pigliaru e un ricorso per vie giudiziarie che ora è prossimo al verdetto. E che a detta di Pia costringerà la Regione a fare marcia indietro.