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"Si chiama Francesca Barracciu. E' sottosegretario alla cultura. L'ha scelta Renzi. Oggi è stata rinviata a giudizio per peculato, ovvero appropriazione di denaro pubblico per scopi privati. Ogni santo giorno uno scandalo. Ma cosa devono fare ancora per non essere più votati? Forse l'onestà non basta, non sarà una condizione sufficiente ma è assolutamente una condizione necessaria". Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5S, pubblicando un immagine con la scritta "dimissioni subito". 

Alternativa Libera ritiene opportuno che la sottosegretaria alla Cultura, Francesca Barracciu (Pd), rinviata a giudizio dal Tribunale di Cagliari con l'accusa di peculato aggravato nell'ambito dell'inchiesta sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna, faccia un passo indietro dal suo incarico. "Visti i reati contestati – spiega Alternativa Libera – sembra oltremodo opportuno che la Barracciu rinunci almeno alle deleghe di cui è titolare, ovvero quella ai rapporti istituzionali con le Regioni e gli Enti Locali e in materia di rappresentanza del ministero della Cultura presso la Conferenza Stato-Regioni e quella Stato-Città". 

"Noi siamo garantisti 365 giorni all'anno, il Pd solo quando gli conviene. Chissà se oggi è il giorno in cui Renzi è giustizialista o garantista e se, quindi, per opportunità politica chiederà un passo indietro alla sottosegretaria Pd dei Beni culturali Francesca Barracciu, così come chiese un passo indietro al ministro Lupi che non era neppure indagato". Lo afferma Elvira Savino, deputata di Forza Italia, commentando il rinvio a giudizio dell'esponente del governo nell'ambito dello scandalo sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna.