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Nel 2015 sono fallite 243 imprese sarde contro le 294 dell'anno precedente. Dopo le Marche la Sardegna è la regione italiana che ha registrato la diminuzione più accentuata -17% contro il -7,5% nazionale. Una inversione di tendenza. Fra il 2009 e il 2014 il numero dei fallimenti in Sardegna era cresciuto del 175%. Ancora in difficoltà, però, il settore delle costruzioni: 58 fallimenti nel 2015 contro i 45 del 2014. Nell'edilizia sono state chiuse l'1,8% delle imprese attive nel 2008. Sono i dati di un'analisi di Cna Sardegna.
"Anche il sistema delle imprese inizia a trarre beneficio dal migliorato contesto economico – hanno detto Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna -. Pur facendo registrare un ulteriore calo del Pil (-0,4%) il 2014 si era chiuso con qualche timido segnale positivo. Nel 2015 la congiuntura ha proseguito il suo graduale miglioramento e l'anno dovrebbe essersi chiuso con una crescita dell'economia regionale intorno al +0,5% contro il +0,8% nazionale e il +0,3% stimato per il Mezzogiorno". Anche il futuro sembra promettente: "In termini di fallimenti – hanno aggiunto Piras e Porcu – i primi due mesi del 2016 si confermano sugli stessi livelli dell'anno scorso (51 fallimenti contro 45).
La speranza è che le prospettive a breve termine moderatamente favorevoli (+1,0% la crescita attesa nel 2016) e il ritrovato clima di fiducia di imprese e consumatori possano contribuire a migliorare ulteriormente la condizione economica delle imprese e a ridurre le procedure concorsuali".