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"Nel caso di elezioni regionali, non sarò io il candidato presidente: bisogna lasciare spazio al ricambio generazionale". Il passo indietro, o meglio di lato, del coordinatore regionale di Fora Italia ed ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, arriva nel giorno in cui il partito si ritrova unito in una sola voce a chiedere le dimissioni del presidente della Giunta Francesco Pigliaru.

Sino a ieri Fi ha mostrato divisioni al proprio interno, in particolare con la diatriba sull'elezione di Ignazio Locci a vice presidente del Consiglio. Una nomina arrivata con il sostegno di Cappellacci, quando invece il capogruppo e parte del gruppo aveva optato per l'ex sindaco di Alghero Marco Tedde. Oggi Fi si ripresenta unito in una conferenza stampa sui "mali" della Sardegna, dal lavoro, al turismo, ai trasporti, all'energia, e a margine dell'incontro ricuce lo strappo poco prima dello scambio di auguri prenatalizi.

"L'amore non è bello se non è litigarello – abbozza Cappellacci rispondendo ai cronisti – ma non è mai capitato a nessuno che in una famiglia ci siano visioni diverse? Poi esiste un capofamiglia e una guida che nel momento in cui c'è da impegnarsi parla con la voce di tutti. Oggi qui tutti parliamo con la stessa voce".

Il capogruppo Pittalis cita l'esempio di un oratorio: "quello che succede da noi è pura e normale dialettica rispetto a quello che capita nel centrosinistra, che è litigioso. Non ci sono problemi di natura politica dentro Forza Italia, ma solo sensibilità, approcci e caratteri diversi. Ma quando si tratta di preoccuparci dei sardi, lo facciamo ad una sola voce".