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Non si placano le polemiche sulle risorse regionali destinate dalla Regione ai Centri antiviolenza ed alle Case rifugio dell'Isola.

Dopo il botta e risposta tra il senatore Luciano Uras (Sel) e l'assessorato della Sanità, oggi il parlamentare del gruppo Misto ritorna all'attacco. "Si apprezza la celerità con la quale la Regione ha ritenuto di replicare alle osservazioni contenute nella lettera inviata ieri – scrive -.

Tuttavia resta la preoccupazione per la sorte degli Enti che gestiscono i Centri antiviolenza e le Case rifugio in Sardegna. Infatti, se anche nei prossimi mesi venisse realmente mantenuta la promessa e fosse distribuita agli Enti la modesta somma di circa 380mila euro stabilita nella proposta di riparto del piano di azione straordinario cui si accenna nella replica della Regione, i fondi destinati complessivamente dallo Stato e dalla Regione ai Centri sardi sarebbero in ogni caso pari appena a quelli loro attribuiti lo scorso anno e comunque nettamente inferiori per esempio ai 1,9 mln di euro destinati nel 2009 e ai 1,8 destinati per l'anno 2010".

"Si ripete peraltro che i fondi costituiscono un rimborso di costi già sostenuti dai Centri nel corso dell'anno che ormai volge al termine, e se davvero la Regione fosse certa che i fondi destinati verranno integrati presto – osserva Uras – avrebbe potuto stabilire di anticipare l'intera somma in modo da alleviare gli Enti dal continuo stato di precarietà in cui operano. E' scoraggiante constatare che, ancora una volta, le scelte politiche degli amministratori regionali vengono compiute a discapito di chi lotta contro la violenza di genere per garantire un servizio di inestimabile valore sociale".