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I momenti di difficoltà nella vita sono inevitabili perché inevitabili sono i cambiamenti che ci troviamo ad affrontare. Piccoli o grandi cambiamenti, improvvisi o previsti e anche organizzati. Ogni cambiamento mantiene insita in sé un’idea di morte e ovviamente, una di rinnovamento; entrambe possono suscitare paura, disagio, inadeguatezza o senso di impotenza.

A sorpresa, ogni volta, mi sono sentita dire “Chissà cosa penserà lei di me”.

Cosa penso io?

Io sono di parte, io ho scelto di far diventare il cosa penso degli altri un lavoro e ho una personale e romantica idea delle persone che incontro; e così, cercando di dare forma alle mie sensazioni e percezioni su di essi, sono venuti fuori questi versi:

Li immagino come viaggiatori;

partono con pesantissime zavorre e senza mappe:

a piedi, sentendo il peso di ogni passo;

in treno, attraverso sentieri impervi e inesplorati;

in barca, trascorrendo lungo tempo senza vedere terra.

Barche perse in mezzo al mare

che continuano a navigare

quando vorrebbero ritornare

verso il faro che hanno appena abbandonato.

Barche che hanno perso i remi;

barche che hanno spento i motori.

Ci penserà il mare per un po’,

ma poi i viaggiatori si ingegnano.

Trovano il modo per sganciare le zavorre

e organizzano un bagaglio tutto loro,

utile questa volta, a continuare il viaggio.

Ognuno con le proprie creative strategie,

ognuno con le proprie meravigliose risorse.

Alcuni non arrivano mai in porto,

ma imparano a navigare nelle tempeste,

ad accompagnare le onde affinché queste

non abbiano la forza di fare danni.

Imparano come gestire la marcia

e creano condizioni favorevoli

per il proprio andare.

Buon viaggio viaggiatore,

che tu possa trovare il tuo porto

o qualcosa che più gli si avvicina!”

 
Marzia Spedicato, psicologa
 
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