A Mogoro, paese della Marmilla che conta 4.275 abitanti, si sta svolgendo la 56^ edizione della Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna. Un appuntamento, quello di quest’anno, criticato sin dal suo esordio e il primo a pagarne le spese è stato proprio il Comune. Parrebbe infatti, secondo quanto riportato dai portavoce Grillini, che l’Amministrazione locale abbia fatto, per l’inaugurazione, ‘figli e figliastri’, spendendo ben 3.000 euro per 30 coperti alla cena di gala (100 euro a testa in pratica) e solo 1.500 (10 euro a persona) per i 150 piattini presenti al “buffet per il popolo” come sottolineano i Pentastellati.

“Piatti di fine ceramica artigianale, su sottopiatti di ferro battuto, su tovaglia di lino, nella tavola rotonda appositamente allestita al centro del grande spazio della Fiera, circondati dai preziosi manufatti mostrati in anteprima ad un pubblico di selezionati ospiti, comodamente serviti a tavola. Piatti di plastica multiporzione per il volgo, nel parcheggio davanti all’edificio, sotto un gazebo in legno con copertutra in canna, dopo una lunga fila” – E’ la pesante accusa che il Movimento 5 Stelle di Mogoro lancia all’Amministrazione Comunale a proposito dell’inaugurazione della 56^ Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna.

“Ma cos’era questa Cena di Gala? – proseguono – Lo leggiamo nella delibera della Giunta Comunale: ‘ … dalle 20.30 è prevista una performance culinaria tra cibo e artigianato a cui parteciperà un elenco di persone invitate e i vincitori del concorso fotografico che si terrà prima della Fiera, performance organizzata da Roberto Petza, con i prodotti del territorio di Mogoro, del Parte Montis e di alcune eccellenze della Sardegna. La performance culinaria tra cibo e artigianato sarà il culimine di un concorso fotografico che inizierà circa 20 giorni prima. Ai vincitori del concorso verrà offerto in premio la partecipazione all’evento'”.

Guardando le foto dell’evento però, come sottolineano i portavoce Grillini, ci si accorge che delle 30 persone invitate a questa cena ‘ultra chic’, almeno una decina non sono nè instagramers (premiati già con i 2.500 euro che la tabella della delibera riporta), nè organizzatori del concorso o blogger; sarebbero, come li definiscono nel loro comunicato i Pentastellati mogoresi, i ‘padroni di casa’, ossia Sindaco e moglie, uno degli organizzatori della Fiera, tre rappresentanti dei fornitori di cibo, un fotografo ufficiale e tre o più architetti del gruppo di progettisti che hanno curato l’allestimento.

“A conti fatti la collettività ha speso 3.000 euro di cena per persuadere una dozzina di persone sulla bontà della manifestazione Fieristica, sulla magnificienza dell’allestimento, sulla perfezione del connubio fra artigianato e cibo e su chissà cos’altro – e concludono, scoccando un’ultima (non per importanza) freccia, gli esponenti dei 5 Stelle – una nota di colore a margine: secondo fonti ben informate, la sera stessa dell’evento l’organizzazione si è trovata in difetto di camerieri ai tavoli e di assistenti. Ha pensato quindi di chiamare gli operatori, ragazzi assunti per l’assistenza alla vendita in Fiera, ed anticipare il loro servizio di un giorno ma, notate bene, specificando di portarsi un panino da casa per la cena”.

Chissà se il Comune di questo piccolo paese della provincia di Oristano, palcoscenico di una manifestazione così importante per un’Isola come la Sardegna, ricca di cultura e tradizioni artigiane, vorrà spiegare ai propri cittadini l’importanza e, soprattutto, la necessità di questo ‘investimento’ di soldi pubblici.