Nulla è stato fatto per integrare turismo ed artigianato e quei pochi che ci riescono lo fanno da soli. Questa è la sintesi che si può trarre da un questionario sottoposto a 144 imprese artigiane sarde dall’Ufficio Studi di Federalberghi Sardegna per capire se e in che modo turismo ed artigianato fossero complementari e soprattutto se, negli ultimi 10 anni, si siano attivate politiche di commercializzazione che consentissero alle piccole imprese di poter presentare e vendere i loro prodotti nelle strutture ricettive del territorio.

Le aziende intervistate sono imprese di artigianato artistico e alimentare (48 nell’area del Cagliaritano e Campidano, 28 provincia di Oristano, 37 Nuorese Barbagia e Ogliastra e 31 Sassari e Gallura). “Lo scenario che emerge sa molto di occasione perduta – spiega l’organizzazione – infatti alla domanda se nel periodo estivo (di alta stagione) si mettono in campo politiche di vendita in altri canali, come le strutture ricettive, il 90,3% degli intervistati dice che non esiste alcuna azione di questo genere. Solo 14 imprese riescono ad esporre e/o vendere i loro prodotti in strutture ricettive”. Alle imprese che riescono in questa operazione è stato chiesto sotto che forma nasce il contatto con la struttura ricettiva.

La totalità degli imprenditori ha risposto che nasce “da rapporti personali e senza alcuna forma di intermediazione”. Le stesse imprese artigiane intervistate dichiarano di ritenersi “totalmente soddisfatte del rapporto che ha consentito e sta consentendo un buon fatturato grazie a questa forma di collaborazione”. Nei commenti si è rilevato come, una volta venduto o presentata la creazione artistica nella struttura ricettiva, si è avuto un incremento di afflusso di compratori nella ‘bottega’, se questa è situata nelle vicinanze, o di ricezione di almeno un secondo ordine attraverso il sito internet e semplice email. Interessanti per il turista si presentano prodotti come la coltelleria, i gioielli, la filigrana ed il tessile.

Alcune aziende artigiane sono state invitate a fare delle dimostrazioni di produzione dei loro prodotti in alcuni alberghi durante serate di presentazioni di prodotti. Nessuno dei 144 intervistati ritiene che ad oggi siano state messe in atto politiche o tentativi di fare integrazione tra settori artigiano e turismo, e solo il 24,3% degli intervistati ricorda i “corner” negli alberghi, proposti qualche anno fa dalla Regione e che non hanno di fatto prodotto effetti sperati. “Occorre cambiare subito passo già per la prossima stagione – dice Paolo Manca presidente di Federalbeghi Sardegna – individuando da subito meccanismi di collaborazione tra imprese artigiani e alberghi visto che nelle nostre strutture ricettive passa il 73% delle presenze ufficiali e quindi un enorme potenziale mercato che di fatto ci consentirebbe di fare export a casa nostra”. Alcuni artigiani intervistati dichiarano la loro voglia di mettersi in gioco con azioni di co-marketing e che “mai nessuno si è posto il problema di integrare in modo sistematico i due settori”.