A seguito delle analisi compiute dal dipartimento di Prevenzione – servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione della Asl, sono state emesse in data odierna tre ordinanze comunali per la limitazione al consumo diretto di acqua nei quartieri di San Camillo e Monte Furru, Cappuccini e nella zona di via Tola.

Le limitazioni per la zona di San Camillo e Monte Furru riguardano via Bachelet, via Sini, via Cima, via C.Carru e via W.Frau. Le analisi hanno evidenziato, infatti, la presenza di Coliformi totali. Elevata presenza di nitriti nell’acqua di via Tola, via Poddighe, via Tindari, via Sale, e, nel quartiere di Cappuccini, in via Manzoni, via Prati, via Torralba, via Ardara, via Nulvi, via Pozzomaggiore, via Florinas, via Mores, via Bonorva. Nella predette vie l’acqua erogata dalla rete idrica comunale potrà essere utilizzata, previa bollitura, per il lavaggio della frutta e della verdura e per tutti gli usi igienici compresa l’igiene personale.

«Sono stato costretto ad emettere queste nuove ordinanze di non potabilità dell’acqua erogata dal gestore Abbanoa – commenta il Sindaco di Sassari Nicola Sanna -. Quella in cui ci troviamo è una situazione scandalosa e insostenibile. I cittadini sono ormai portati a pensare che l’acqua erogata da Abbanoa non sia mai potabile anche quando i parametri sono regolari, dal momento che i periodi che intercorrono tra un’ordinanza e un’altra sono così brevi da rendere impossibile la sicurezza dell’effettiva potabilità. Nonostante l’acqua non raggiunga le caratteristiche di potabilità previste dalla legge, ai cittadini è comunque chiesto il pagamento delle utenze. Rispetto alle ordinanze odierne, spero almeno che siano messe a disposizione le autobotti per alleviare i disagi ai cittadini residenti nei quartieri interessati.

Le responsabilità di questa situazione – continua il Sindaco – sono da addebitarsi alla gestione della società Abbanoa, che non ha dato compiutamente seguito ai tanti interventi infrastrutturali strategici già programmati da tempo. Tutto ciò contribuisce a non dare certezza rispetto all’efficienza del potabilizzatore di Truncu Reale. Non solo non è dato sapere quali rimedi il gestore sia in grado mettere in campo, ma c’è anche il costante tentativo, da parte di Abbanoa, di contestare, con ricorsi ora al Capo dello Stato ora al Tar, la legittimità dei controlli di Egas, Ente di Governo dell’ambito della Sardegna, ente che presiedo e che è deputato a svolgere per legge quei controlli.

Mi auguro che questa fase provvisoria, che vede prossimo un cambio di vertice della società, sia davvero l’occasione per giungere ad una gestione che non continui a penalizzare la nostra Città e le altre comunità isolane. Sono persuaso che l’acqua debba essere gestita, e bene, da una società pubblica, come accade in tutta Italia, e spero che si possa riuscire ad avere una società pubblica sarda all’altezza degli obiettivi che come sindaci e come Regione abbiamo posto ad Abbanoa».