L’Olbia sbanca il “Garilli” rifilando un 3-1 al Pro Piacenza con autorità e maturità. L’Oscar, per la perfetta interpretazione dell’incontro, senza distinzioni va a tutti i giocatori scesi in campo questo pomeriggioUna prova di carattere, come aveva chiesto Mereu alla vigilia, una prova di forza, ancora una volta, che certifica la qualità di una squadra che non vuole fermarsi ai primi complimenti, ma guadagnarsi domenica dopo domenica applausi su tutti i campi.

PRIMO TEMPO. L’avversario emiliano, ruvido, solido, arcigno come non mai, non è stato un cliente facile. I bianchi, giocando una partita straordinaria, hanno però saputo opporsi in maniera pressoché perfetta alle tante insidie e trappole che gli uomini di Pea, disposti con un fluidissimo 4-4-2, hanno cercato di tendere. Aiutati anche dalla buona sorte quando all’83’, con annessa espulsione per doppio giallo a Leverbe, sul 2-1 Alessandro ha calciato alto il calcio di rigore del pareggio. Ma andiamo con ordine, perché il 3-1 con il quale l’Olbia ha sconfitto il Pro Piacenza è stato tessuto con grande pazienza e saggezza dalla truppa di Mereu. L’avvio è di marca rossonera: al 5′ il Pro Piacenza spinge sulla sinistra con Belfasti, Alessandro riceve in area e fa gol in posizione di fuorigioco. Una miccia inesplosa che sveglia immediatamente l’Olbia. Al 13′ la pennellata di Pinna è la chiave che apre lo scrigno delle magie: Ragatzu si coordina a centro area e spara un destro volante che annichilisce Gori. E sblocca la gara. La partita vive di fiammate e capovolgimenti di fronte, Feola spaventa Gori con un tiro cross, poi Barba in controbalzo trova Aresti attento. Al 25′ il pari dei locali: corner dalla destra, Mastroianni spizza di testa e Barba, da pochi passi fa 1-1. L’Olbia non si scompone e continua a premere con una manovra ragionata e ficcante, tanto che al 29′ sull’asse Ogunseye-Pinna si passa sulla destra, ma l’incornata di Ragatzu non ha fortuna, mentre il destro di prima di Murgia esce di poco a lato. In chiusura di frazione Geroni sibila la traversa su punizione con il suo mancino e Mastroianni risponde con un colpo di testa a lato.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa l’Olbia dimostra da subito di avere in pugno la partita sfruttando la vena degli attaccanti e le batterie inesauribili di Muroni e Feola. Al 54′ Ragatzu ci prova dai 25 metri e Bazzoffia risponde al 56′ con un mancino sporco che termina fuori. In campo regna l’equilibrio, per spezzarlo ci vuole un’invenzione, ci vuole ancora una volta il genio di Ragatzu. Spalle alla porta indovina il corridoio giusto per Ogunseye, che al 63′ si invola palla al piede e trafigge Gori con un diagonale chirurgico: 2-1. Neanche il tempo di esultare che Alessandro batte Aresti, ma ancora una volta da posizione irregolare. Ragatzu cerca ancora gloria con un destro violento che si infrange sull’esterno della rete, poi sale in cattedra Ogunseye che diventa fondamentale nella gestione della palla, nei suoi pressi protetta e custodita come se fosse in cassaforte. L’Olbia è padrona del campo, Muroni e Geroni dal limite sfiorano il tris. Poi, l’episodio raccontato. Una palla lunga sorprende Leverbe in area, il contatto con Messina è minimo, ma Vigile indica il dischetto e sventola il secondo giallo al difensore francese. La battuta del talento ex Real Vicenza è però imprecisa: Aresti intuisce ma la palla sorvola la traversa. Mereu ridisegna l’Olbia inserendo immediatamente Pisano e Iotti. E il muro bianco, riparato, non viene più scalfito. Il coast to coast di Feola al 95′ non può che essere la più classica e dolce delle ciliegine: il cursore carlofortino ruba palla in difesa e si invola da solo verso la gloria freddando Gori e mettendo la parola fine all’incontro. L’asolo dell’apoteosi di una band rock da grandi palcoscenici.

L’Olbia vince, convince e sale a quota 13 punti. Uno dopo l’altro, tutti meritatissimi, valgono attualmente il terzo posto dietro Livorno e Siena. Bello, splendido, eccezionale. Senza cullarsi sugli allori, si va avanti con la stessa fame e la stessa cattiveria viste oggi. Mercoledì, al “Nespoli”, c’è un’altra battaglia da vincere contro la Pistoiese.