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Riforma Ospedaliera. Inaccettabile nel metodo: assolutamente propedeutico la realizzazione un piano di programmazione della sanità territoriale e dell’emergenza urgenza.

Da respingere perché nessun dato epidemiologico è riportato come base delle decisioni assunte.
Nessuna valutazione politica che deve costituire fondamento per il governo del territorio. L’offerta sanitaria sanità, come altri servizi primari, non può essere programmata sul semplice calcolo ragionieristico. E’ indiscutibile che lo spopolamento delle periferie sarde (zone interne e, purtroppo non solo queste) va combattuta investendo sulla presenza delle istituzioni e nei servizi primari: scuola, sanità, sicurezza, infrastrutture.
La riforma proposta, ad una attenta lettura, nasconde scelte politico/clientelari che non seguono nessun principio razionale: leggasi la mortificazione di alcuni presidi ospedalieri, in primis il San Francesco/ Zonchello di Nuoro o dell’ Ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, per non parlare dello scempio della rete ospedaliera Cagliaritana.

Non è accettabile la mortificazione degli operatori sanitari che con fatica affrontano e risolvolo le inefficienze derivate da una programmazione sanitaria dilettantesca ricca di nomi altisonanti nei vertici amministrativi servitori degli appetiti politici e povera di vera professionalità. La spesa sanitaria aumenterà e i servizi offerti peggioreranno, ne sono la riprova gli atti aziendali predisposti dalle aziende sanitarie (predisposti addirittura prima dell’approvazione della riforma della rete!) vere opere di esercizio di potere, in dispregio del merito, del sostegno all’impegno e della reale razionalizzazione del sistema.
Di seguito pubblico uno stralcio di questa pseudo riforma, uno dei 262 motivi che fino ad oggi hanno formato la base del mio convincimento per bocciare sotto tutti i punti di vista questa riforma e questa Giunta Regionale.

Un ultimo passaggio lo voglio riservare ai rappresentanti politici delle zone “periferiche” e interne in particolare, di maggioranza e di opposizione: plaudo al loro “caloroso e assiduo” impegno a salvaguardia del diritto ad esistere di questi territori e al diritto di non essere defraudati delle già esigue risorse finanziarie, e non solo, che si è riusciti ad ottenere dallo strabismo centralistico regionale. Mi sembra di rivedere la loro battaglia sul Project di Nuoro, o sullo smantellamento Ottana come dire: “vai avanti tu, che a me viene da ridere”.
263° motivo: condivido e sostengo le oneste considerazioni e valutazioni dei Consiglieri Regionali di Campo progressisti.