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“Siamo indignati”. Lo hanno ribadito i lavoratori del Geoparco che, in attesa di una risposta su presente e futuro lavorativo, sono accampati da 28 giorni sotto il palazzo della Giunta regionale. Ed anche attorno al loro emblematico caso è stata costruita la “Giornata dell’indignazione”: una sorta di riassunto di tutte le vertenze sarde in corso. Naturalmente sempre dalla parte degli ultimi.

In tutti i settori: sanità, ambiente, istruzione, trasporti. E naturalmente occupazione, area trasversale che riguarda ogni comparto. Tutti insieme, senza bandiere di partito: movimenti, associazioni, rappresentanti del mondo della Chiesa. Tante persone si sono avvicinate ad ascoltare voci, testimonianze, racconti, espressi anche in forma teatrale attraverso la rilettura, ad esempio, del pensiero e le opere di Dostoevskij.

Un pacato, ma riuscito, Sos per “far uscire dalla rassegnazione i tanti – usando le parole degli organizzatori – che non osano nemmeno immaginare un presente e un futuro migliore”.