Il 20 ottobre è l’anniversario della morte di Muammar Gheddafi, fatto barbaramente uccidere dai sicari della Nato inviati in Libia per destabilizzare il nord Africa.

Molti ne hanno approfittato per rimpiangerlo, per denigrarlo e comunque per parlare di lui attraverso siti e blog.

Questo anniversario sta passando inosservato nei grandi media che evitano di ricordare quello che fu un omicidio commissionato dalle “centrali di potere internazionale” che hanno voluto distruggere la Libia, ma ancora prima l’Iraq e l’Afghanistan e che negli ultimi anni hanno tentato la stessa cosa in Siria.

Oggi la Libia è un paese semi distrutto, il caos regna sovrano e si sta allargando a macchia d’olio.

Quelli che erano allora i leader dell’Occidente  applaudirono alla sua morte, francesi, italiani e americani in prima linea, ma oggi in tanti rimpiangono Gheddafi, ma gli errori sono stati talmente tanti che oggi, la condizione è disperata per tutto il popolo libico che invece sotto il potere di Gheddafi aveva un tenore di vita che era considerato  il più alto di tutta l’Africa.

I cittadini godevano di sanità e scuola gratuita e di qualità, forniture di acqua e gas e un poter che era capace di tenere unite le tribù.

Le immagini della sua morte sono impresse nella mente di tanti di noi, ma ancora di più i quello che sta avvenendo in quelle terre da sei anni a questa parte.