Resurrezione in casa della Lazio? La missione quasi impossibile è diventata la quinta sconfitta consecutiva per il Cagliari. Cambio di modulo, ma pochi segnali di ripresa: due gol annullati per fuorigioco non bastano per dire che con il cambio in panchina tra Rastelli e Lopez ci sia stata la svolta. La Lazio è la Lazio: altra galassia. Ma ora la classifica fa paura: a furia di rimanere ferma la squadra rossoblù è terzultima insieme ad altre quattro squadre. E fra due giorni con il Benevento sarà davvero la partita della vita, quella che non si può sbagliare.

Le esclusioni dall’undici iniziale di Cigarini e Pavoletti forse si devono interpretare anche così: non bocciature, ma turnover ricarica-batterie in vista della gara chiave con i campani, mercoledì alla Sardegna Arena (ore 20:45). Forse il Cagliari dovrà ripartire dal piglio della prima mezz’ora. Cancellando però la solita distrazione costata il rigore e il gol che hanno messo subito sulla buona strada la Lazio. Difesa a tre, questa volta. Ma sempre da rivedere: per la terza volta di fila il Cagliari subisce tre gol. La giovane età di Crosta c’entra poco: bisogna costruire o ricostruire automatismi che non lascino troppo soli i difensori rossoblu. E gli attaccanti avversari.

Un Cagliari che subisce, ma che continua a creare poco. E a non segnare: i due gol con il Genoa sono state le uniche gioie (si fa per dire perché non hanno inciso sul risultato) di questi trenta giorni di sconfitte in serie. Ora mister e squadra si concentrano sul Benevento. Buona occasione, ma anche partita tremenda dal punto di vista psicologico: è solo la decima giornata ma il Cagliari in novanta e passa minuti si gioca di fatto tutta la stagione.